La cancellazione di Wimbledon ha
suscitato delusione in milioni di appassionati nel mondo, ma
nelle casse dell'All England Club porterà più di 100 milioni di
euro. E' la copertura che l'organizzazione del più antico e
prestigioso torneo di tennis al mondo incasserà grazie ad una
polizza assicurativa, mai così lungimirante, sottoscritta
qualche anno fa.
Diversamente dal Roland Garros, costretto al rinvio da maggio
a settembre, proprio per scongiurare perdite per oltre 240
milioni di euro, due giorni fa la 134esima edizione dei
Championships è stata annullata pla prima volta dal 1945. Una
scelta dolorosa, nelle parole dell'organizzazione, ma che non
pregiudicherà i bilanci del ricco club londinese. Tutto merito
di una clausola, introdotta nel contratto assicurativo, contro
l'annullamento per pandemie virali, del valore di circa 1,6
milioni di euro all'anno.
L'idea di estendere la copertura assicurativa risale al 2003,
in seguito ai timori per l'epidemia di Sars. Da allora
l'organizzazione l'ha sempre mantenuta, rinnovandola di anno in
anno. Nonostante i ricavi complessivi del torneo superino i 260
milioni di euro annui, quest'anno il torneo non dovrà affrontare
gli ingenti costi di preparazione, i necessari ammodernamenti, e
il montepremi complessivi che supera i 50 milioni di euro.
"Naturalmente siamo fortunati ad avere un'assicurazione che ci
aiuterà a risolvere tutti i problemi", ha confermato il
direttore generale dell'All England Club, Richard Lewis.
Wimbledon - scrive oggi il Times - è l'unico Slam ad avere una
simile clausola nel contratto assicurativo contro la
cancellazione.
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