"Sull'aspetto sanitario credo che il
ciclismo non debba avere preoccupazioni. L'autorizzazione a far
ripartire il calcio è un buon test per tutti gli altri sport, in
quanto la disciplina del pallone è di forte contrasto, a
differenza di quanto avviene nel ciclismo". Così Renato Di
Rocco, presidente della Federciclismo, in un'intervista a InBici
Magazine.
"Partendo dal World Tour, i protocolli utilizzati sono sempre
di massimo controllo per gli atleti, ora ci sono da aggiungere
test specifici per il Coronavirus, ma si parte già da un'ottima
base - aggiunge, parlando anche da vicepresidente dell'Uci -. Le
squadre sono già ben attrezzate, non vedo grandi stravolgimenti
rispetto al passato, perché le attenzioni dei gruppi sportivi
sono sempre state molto alte. Poi, su strada il nostro
disciplinare cercherà di venire incontro alle situazioni più a
rischio".
Diverso il discorso per il pubblico. "Il compito di gestirlo,
più che a noi, spetta alle Prefetture, ma la raccomandazione è
sempre quella di mantenere le distanze. Per fortuna il pubblico
del ciclismo è sempre stato ordinato, episodi spiacevoli sono
sempre stati molto pochi, come l'episodio dei fumogeni alla
Milano-Sanremo dello scorso anno".
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