Dopo le quattro invasioni di campo
verificatesi ieri a Dortmund da parte di tifosi che sono entrati
in campo per farsi un selfie con Cristiano Ronaldo, suscitando
negli ultimi tre casi anche il fastidio dell'asso portoghese (il
primo invasore era invece un bambino e CR7 si è prestato
volentieri) hanno indotto l'Uefa a prendere provvedimenti,
peraltro sollecitati ieri, nel dopopartita, dal ct dei lusitani
Roberto Martinez.
"Saranno attuate misure di sicurezza supplementari negli stadi
- fa sapere l'Uefa - per venire meglio incontro alle esigenze
del torneo e prevenire problemi del genere". L'ente continentale
non specifica quali provvedimenti saranno presi, e con quali
metodi, ma ricorda che "qualsiasi invasione di campo costituisce
una violazione delle regole di ogni impianto, e conseguenza di
ciò saranno l'immediata espulsione dallo stadio, il divieto di
entrare negli altri del torneo e una denuncia penale".
Ieri Martinez aveva fatto notare che "quanto è accaduto è
preoccupante perché abbiamo avuto la fortuna che le intenzioni
dei tifosi fossero buone. Tutti noi amiamo un fan che riconosce
le grandi star che sono un po' le icone della loro vita. Ma ci
sono momenti molto difficili se queste intenzioni sono
sbagliate: i giocatori sono esposti e dobbiamo stare attenti a
questo. Non credo che certe cose debbano accadere su un campo di
calcio, perché ci sono molti addetti alla sicurezza. E
probabilmente dovremmo mandare un messaggio ai tifosi che questa
non è la strada giusta. E poi non va assolutamente bene avere i
giocatori così 'esposti' quando la gente entra in campo".
Oltretutto una di queste invasioni, subito dopo la partita con
la Turchia, aveva provocato una collisione fra uno steward che
tentava di placcare un supporter entrato in campo e Gonçalo
Ramos che era finito a terra dopo aveva preso una botta a un
ginocchio, per la quale oggi si è sottoposto a esami medici che,
per sua fortuna, non hanno rilevato nulla di preoccupante.
Sempre sul piano disciplinare, l'Uefa ha multato Albania e
Serbia per gli striscioni nazionalisti dei rispettivi tifosi: e'
indirettamente una risposta alle richieste di Belgrado di
sanzionare i cori antiserbi di croati e albanesi. Squalificato
anche l'albanese Daku, due giornate per aver scandito cori
antiserbi col megafono, rivolgendosi ai tifosi.
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