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Serie A: Roma-Lazio 0-1, decide Felipe Anderson

Serie A: Roma-Lazio 0-1, decide Felipe Anderson

Biancocelesti agganciano al terzo posto in classifica l'Atalanta, a 27 punti, a -2 dal Milan e -8 dal Napoli capolista. I giallorossi restano quinti, a quota 25

06 novembre 2022, 21:06

Redazione ANSA

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La Lazio batte 1-0 la Roma nel derby della 13/a giornata di serie A e aggancia al terzo posto in classifica l'Atalanta, a 27 punti, a -2 dal Milan e -8 dal Napoli capolista. I giallorossi restano quinti, a quota 25, in attesa di Juventus-Inter di stasera. Il match dell'Olimpico è stato deciso al 29' pt da una rete di Felipe Anderson su assist di Pedro, a sua volta favorito da un grave errore in disimpegno di Ibanez. (La cronaca)

Un grossolano errore di Ibanez, che forse stava pensando già alle convocazioni mondiali che il ct del Brasile Tite renderà note domani, e la propria sterilità offensiva condannano la Roma alla sconfitta nel derby della capitale. E' una vittoria che rilancia la Lazio fino al terzo posto e di cui è protagonista un altro brasiliano, quel Felipe Anderson che in Qatar non andrà ma che quando Sarri lo chiama in causa risponde quasi sempre presente. Così è stato anche oggi, pur considerando che senza la collaborazione di Ibanez, che si è fatto scippare il pallone da Pedro andato in pressing sul rivale, l'ex del Santos non avrebbe segnato. E, va ricordato, non è la prima volta che Ibanez 'tradisce' la sua squadra nella stracittadina: era già successo a gennaio del 2021 quando il brasiliano aveva commesso due topiche, sui gol di Immobile e Luis Alberto. Ma è inutile addossare la croce soltanto al n.3 dei giallorossi, la Roma continua a scontare i propri problemi offensivi, in un reparto dove Abraham è irriconoscibile e così facendo si sta giocando la possibilità di andare ai Mondiali, mentre Belotti sconta la mancata preparazione estiva ed è quindi lontano dalla forma migliore. Resta il rammarico per la traversa di Zaniolo nel primo tempo, quando la Lazio era già passata in vantaggio, e a rendere ancor più nera la giornata romanista si è messo l'infortunio di Lorenzo Pellegrini, costretto a uscire anzitempo per un problema al flessore.

Nel secondo tempo la 'Magica', sospinta dal pubblico, ha provato ad attaccare ma non si è mai resa realmente pericolosa, nonostante l'impegno del subentrato Volpato, ragazzo davvero interessante. In ogni caso la difesa della Lazio non è sembrata mai in affanno, molto solida nella coppia centrale Romagnoli-Casale (aveva ragione Sarri, in estate, ad invocare l'arrivo dei due) e con un Provedel puntuale in ogni uscita, a differenza di quanto succedeva l'anno scorso quando fra i pali laziali c'era Strakosha. A rendere ancor più amara la sconfitta della Roma è la constatazione che i 'cugini' erano privi dei loro due uomini migliori, lo squalificato Milinkovic Savic e l'infortunato Immobile, comunque andato in panchina a fare il tifo per i compagni. Ed è inutile, per i romanisti, anche attaccarsi all'alibi della mancanza di Dybala e di quel Wijnaldum che finora non si è mai visto. Camara è un'altra cosa, e non in meglio. E' stato comunque un derby non bello ma come sempre caldo, forse troppo come dimostrano l'espulsione di Foti, assistente di Mourinho, per qualche parola di troppo e soprattutto il principio di rissa nei minuti finali dopo un contatto fuori campo, apparso fortuito, tra Rui Patricio e Radu, con il romeno che era finito a terra. Il gol del successo biancoceleste arriva al 29', con Ibanez che esita nel passare la palla, Pedro che lo pressa, lo anticipa e serve Felipe Anderson, il quale, a tu per tu con Rui Patricio, non sbaglia. Ed è questo l'episodio di una partita che, altrimenti, con ogni probabilità sarebbe finita senza reti vista la voglia primaria di entrambe le squadre di non perdere. Invece c'è una vincitrice, e il significato di questo successo è tutto nell'espressione e le urla di gioia di Romagnoli sotto la curva nord dopo il fischio finale. Sembra tornato il bambino che, ad Anzio, impazziva per Nesta.

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