''È difficile provare a
contestualizzare quanto successo a Milano. L'odio è un vento
osceno, da qualunque parte spiri. Non solo in uno stadio. Perché
ho il forte sospetto che il calcio, in tutto questo, reciti
soltanto da pretesto''. In una lunga intervista a Vanity Fair,
Gianlui Buffon parla della violenza negli stadi e della sua
esperienza giovanile da ultrà. ''Commando Ultrà Indian Tips, il
nome del gruppo di tifosi che seguivano la Carrarese, ancora ce
l'ho stampato sui miei guanti. Incontravo gente di cui si parla
tanto senza saperne nulla. Ragazzi normali. Sognatori.
Idealisti. Alcune persone interessanti e qualche deficiente".
Buffon parla anche di temi sociali ("se affonda un barcone a
Lampedusa e muoiono 300 persone ci commuoviamo e pensiamo anche
ad adottare i bambini rimasti orfani, ma se non affonda ci
lamentiamo dell'ingresso di 300 immigrati e ci chiediamo cosa
vengano a fare") e di come una volta prese qualche manganellata
dalla polizia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA