L'8 marzo si dice sia la Festa della Donna ma ancora una volta c’è poco da festeggiare ed allora preferiamo raccontare la Giornata Internazionale della Donna per porre i riflettori sulla condizione femminile: un anniversario ancora segnato dai femminicidi (sono già 20 le donne uccise da inizio 2023), dalla violenza fisica, psicologica e economica in una società dove la donna ancora fatica a sedere in posti apicali, ha poca rappresentanza in politica e continua a dover scegliere tra famiglia e lavoro.
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I dati dell’Onu dicono che, al ritmo attuale, ci vorranno altri tre secoli per raggiungere l'uguaglianza di genere. Nel mondo meno fortunato va anche peggio.
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Sempre i numeri delle Nazioni Unite dicono che circa 383 milioni di donne e ragazze vivono in condizioni di estrema povertà, anche a causa delle persistenti disuguaglianze, e che una donna viene uccisa ogni 11 minuti da un membro della sua stessa famiglia.
Sono 125 le donne uccise nel 2022, il 95% maggiorenni e il 78% italiane. Sono stati 103 gli omicidi in ambito familiare, 61 per mano del partner o ex, 34 da un genitore o da un figlio. Sono le cifre della strage ricordate in un'analisi realizzata in occasione dell'8 marzo dalla Direzione centrale della Polizia criminale.
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E' "giusto" che le donne possano esprimere le "loro capacità in ogni ambito, non solo in quello familiare, ed essere remunerate in modo uguale agli uomini a parità di ruolo, impegno e responsabilità. I divari che ancora sussistono sono una grave ingiustizia". Lo afferma il Papa nella prefazione al volume "Più leadership femminile per un mondo migliore: il prendersi cura come motore per la nostra casa comune", pubblicata dalla Stampa. "Questi divari, insieme con i pregiudizi verso le donne sono alla base della violenza sulle donne. Ho in molte occasioni condannato questo fenomeno" perché "la violenza sulle donne è una piaga aperta frutto di una cultura di sopraffazione patriarcale e maschilista. Dobbiamo trovare la cura per sanare questa piaga, non lasciare sole le donne", conclude il Papa.
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