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Una cena per la 'Marcia su Roma', polemica a Piacenza

Una cena per la 'Marcia su Roma', polemica a Piacenza

Bonaccini, autorità intervengano. Sindacalista, si fa ogni anno

PIACENZA, 21 ottobre 2022, 17:53

Redazione ANSA

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'La marcia su Roma: Il crollo della democrazia in Italia ' mostra al Museo del Risorgimento per il centenario della Marcia su Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

'La marcia su Roma: Il crollo della democrazia in Italia ' mostra al Museo del Risorgimento per il centenario della Marcia su Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
'La marcia su Roma: Il crollo della democrazia in Italia ' mostra al Museo del Risorgimento per il centenario della Marcia su Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una "cena tra camerati" per "celebrare l'anniversario della 'Marcia su Roma' ha scatenato una forte reazione polemica a Piacenza, città che nel 1996 ha ricevuto la Medaglia d'oro al Valor Militare dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro "a riconoscimento del doloroso e intenso impegno durante la lotta di liberazione dalla dittatura nazi-fascista".
L'iniziativa è fissata per la sera del 28 ottobre prossimo in un ristorante della centralissima zona di piazza Cavalli e da quanto si è appreso le adesioni sarebbero già diverse decine.

"Nel ricordo della Rivoluzione che giunge al centesimo anniversario, ceneremo insieme cameratescamente" si legge nell'invito a firma dell'Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi della Repubblica Sociale Italiana. Il documento ha tanto di aquila romana nell'intestazione e toni celebrativi della manifestazione armata ed eversiva.
Parole che non sono affatto piaciute al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "Mi auguro che le autorità competenti facciano le dovute verifiche ed intervengano immediatamente - ha affidato le sue considerazioni a Facebook - La marcia su Roma fu una manifestazione armata ed eversiva per favorire l'ascesa di Mussolini alla guida del governo italiano, prologo dell'ascesa del fascismo. Indegno celebrarla".

Un pensiero, quello del governatore regionale, che non è passato inosservato nella città emiliana dove la notizia ha scatenato proteste e indignazione e dove c'è chi chiede che la cena nostalgica venga vietata dal Prefetto. Sulla prima pagina del quotidiano Libertà il direttore Pietro Visconti definisce "da brividi" il fatto che "un gruppo di nostalgici del fascismo, o più che nostalgici irriducibili, si radunino a cena per evocare il Mussolini che compì l'atto fondativo della dittatura".

Ma se c'è chi stigmatizza il fatto, c'è anche chi minimizza e riconduce tutta la vicenda nei canoni della normalità. Pino De Rosa, segretario provinciale dell'Ugl, noto a Piacenza anche per essere scrittore ed editore, con un impegno passato in politica nella lista Fiamma Tricolore-Fronte d'Azione, afferma che l'evento "si ripete da anni e non ha alcuna valenza politica né aspirazioni programmatiche ma è solo un'iniziativa privata oltre che un coraggioso esercizio di libertà. Quella di poter affrontare temi che attengono alla storia del popolo italiano senza ipoteche pregiudiziali".

Dai vertici dell'Ugl, tuttavia, arriva una netta presa di distanza. "La nostra organizzazione - osserva in una nota, Luca Malcotti, vice Segretario Generale del sindacato e Segretario Nazionale della Federazione Terziario - non ha alcun coinvolgimento in tale iniziativa, né può essere accostata, in alcun modo, a manifestazioni nostalgiche e macchiettistiche.
 L'organizzazione - conclude - prenderà ogni utile provvedimento per evitare che il nome dell'Ugl possa essere impropriamente accostato ad iniziative deprecabili".
   

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