Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

africa - Sarti, stilisti e ong si riconvertono alle mascherine

africa - Sarti, stilisti e ong si riconvertono alle mascherine

21 aprile

IL CAIRO, 12 maggio 2020, 18:12

Redazione ANSA

ANSACheck

Ghana © ANSA/AFP

Ghana © ANSA/AFP
Ghana © ANSA/AFP

In diversi Paesi dell'Africa, dalla Nigeria al Kenya, dal Ghana al Ruanda, sarti e stilisti ma anche donne sopravvissute all'Ebola e Ong si stanno dando da fare per produrre maschere con cui arginare la pandemia da coronavirus soprattutto in megalopoli dove il distanziamento sociale è quasi impossibile e l'acqua pulita per lavarsi le mani un lusso.
    Ad Aba, la principale città commerciale dello Stato di Abia in Nigeria, una centinaio di sarti stanno sfruttando un prestito pubblico a fondo perduto per accrescere la propria capacità di cucire mascherine, riferisce il sito Allafrica dando un quadro di questa tendenza a livello continentale.
    Sempre in Nigeria a Lagos, il più grande agglomerato urbano del Paese africano più popoloso, si stanno unendo in questo sforzo anche stilisti: come la quotata Tiannah Toyin Lawani che ha aperto il proprio atelier a versioni fashion delle mascherine sanitarie pure pubblicizzandole su Facebook e sul proprio account Instagram da quasi un milione di follower.
    Creatori di moda e designer si sono mobilitati anche in Kenya, stavolta per produrre mascherine per i poveri. E in Ruanda, il primo Paese africano ad imporre un lockdown totale a livello nazionale, sarti che finora producevano colorati vestiti destinati ai turisti ormai spariti si sono riciclati nella creazione di questi dispositivi di protezione anti-Covid.
    Donne sopravvissute a guerre civili e alla febbre emorragica Ebola che nel 2014-'16 colpì la Liberia producono mascherine di cotone lavabili. Uno strumento di distanziamento sociale cui si sta riconvertendo anche l'organizzazione non-governativa Global Mama che, in Ghana, propone colorati vestiti da commercio equo e solidale.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza