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La Geo Barents è arrivata a Taranto con 85 migranti a bordo

La Geo Barents è arrivata a Taranto con 85 migranti a bordo

Su pescherecci e barchini, nelle ultime ventiquattro ore 822 migranti sono sbarcati sulle coste siciliane

ROMA, 04 gennaio 2023, 14:16

Redazione ANSA

ANSACheck

La Geo Barents nel porto di Taranto - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Geo Barents nel porto di Taranto - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Geo Barents nel porto di Taranto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono cominciate nel porto di Taranto le operazioni di sbarco dalla Geo Barents di Medici Senza Frontiere, giunta questa mattina nello scalo pugliese con a bordo 85 migranti, tra cui nove minori non accompagnati. Quattro migranti saranno portati in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi. La nave è la prima di una Ong ad aver operato un salvataggio dopo l'entrata in vigore del decreto che stabilisce un nuovo codice di condotta sulle attività di salvataggio in mare da parte delle Organizzazioni non governative. Nel caso di violazione delle norme introdotte dal provvedimento sono previste multe fino a 50mila euro, oltre al sequestro o anche la confisca in caso di reiterazione. 

Tra le "condizioni" dettate dal decreto c'è quella di "avviare tempestivamente iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale e, in caso di interesse, a raccogliere i dati rilevanti da mettere a disposizione delle autorità": un modo per poter indirizzare la domanda di ospitalità direttamente al Paese di cui la nave batte bandiera.

La Geo Barents ha compiuto un primo salvataggio su richiesta del Coordinamento del soccorso marittimo, recuperando 41 persone per poi farne salire altre 44 in un successivo trasbordo da una nave mercantile, sempre su richiesta delle autorità italiane. L'imbarcazione si era poi diretta verso un'ulteriore meta di soccorso dopo la segnalazione da parte di Alarm Phone di un natante in pericolo, ma non avrebbe trovato nulla. Fra i migranti a bordo della Geo Barents c'è anche un ragazzo che ha
raccontato ai soccorritori di aver assistito all'omicidio di persone che non avevano abbastanza soldi per pagare il viaggio.

"Escludiamo il sequestro della Geo Barents, non c'è un motivo valido. Noi stiamo spendendo più soldi in legali che nella ricerca e soccorso. E' un paradosso, è ridicolo. Noi stiamo salvando vite e stiamo consultando i legali per contestare ogni misura, ogni nuova regole per vedere se questo è in linea con la normativa, anche internazionale", afferma Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere, presente nel porto di Taranto. Gil sottolinea che "i soccorsi sono stati chiesti e coordinati dalle autorità italiane. Quindi, non c'è motivo per il sequestro e per qualsiasi tipo di sanzione". Sulla Geo Barents "non è stata firmata alcuna richiesta di asilo politico, perché sulla barca non si compila alcuna richiesta. I profughi sono stati informati su quali sono i loro diritti" e "loro dopo decidono se farlo e se presentare una richiesta alla Questura, poi si vedrà l'esito", ha aggiunto Gil.

Dai primi accertamenti finora compiuti sull'attività di soccorso compiuta dalla nave Geo Barents non sarebbero emerse violazioni del 'decreto sulle Ong', anche se sono in corso ulteriori approfondimenti. Lo si apprende a Taranto da fonti investigative. In particolare, sono in corso accertamenti sul comandante della nave, a cura della sezione di pg della Guardia Costiera e della Questura di Taranto. L'ipotesi, al momento remota di una sanzione, sarebbe di competenza del prefetto.

Sul provvedimento è tornata in queste ore la premier, Giorgia Meloni, che su Instagram scrive: "è finita l'Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente". Il diritto internazionale - ha commentato la presidente del Consiglio - "non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in qualsiasi altro mare e fare la spola per trasferire gente da una nazione all'altra".

Intanto, altri 119 migranti sono sbarcati, dalla scorsa mezzanotte, a Lampedusa. Tre i barchini soccorsi da Guardia di finanza e Capitaneria di porto che, dopo il trasbordo
dei profughi, sono stati lasciati alla deriva. Ieri, con 12 diversi natanti, sono giunte invece 463 persone. Sul primo barchino erano in 39, compresi due minorenni e 12
donne, provenienti da Camerun, Costa d'Avorio, Sierra Leone, Guinea, Senegal e Congo. Sul secondo c'erano 36 persone, compresi un minorenne e cinque donne, originarie di Liberia, Mali, Guinea, Costa d'Avorio. Stesse nazionalità dei 33, compresi quattro minorenni e 14 donne, che erano sul terzo natante. Tutti i barchini soccorsi ieri e durante la notte risultano essere salpati da Sfax in Tunisia, tranne uno che sarebbe partito da Zawiya in Libia.

 

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    Nel caso di violazione delle norme introdotte dal provvedimento, sono previste multe fino a 50mila euro, oltre al sequestro o anche la confisca in caso di reiterazione. Tra le "condizioni" dettate dal decreto c'è quella di "avviare tempestivamente iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale e, in caso di interesse, a raccogliere i dati rilevanti da mettere a disposizione delle autorità": un modo per poter indirizzare la domanda di ospitalità direttamente al Paese di cui la nave batte bandiera.


    La prima imbarcazione di una Ong ad attraccare con il decreto in vigore è la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che ha effettuato un primo salvataggio su richiesta del Coordinamento del soccorso marittimo, recuperando 41 persone per poi farne salire altre 44 in un successivo trasbordo da una nave mercantile, sempre su richiesta delle autorità italiane. La Geo Barents si era poi diretta verso un'ulteriore meta di soccorso dopo la segnalazione da parte di Alarm Phone di un'imbarcazione in pericolo, ma non avrebbe trovato imbarcazioni né eventuali naufraghi. "Come abbiamo sempre fatto, il team di Msf a bordo ha dato ai sopravvissuti tutti materiali dell'Unhcr per fare domanda d'asilo", spiega l'organizzazione umanitaria. Nelle prossime ore la nave sarà al porto di Taranto. Fra quanti scenderanno nella città pugliese, anche i testimoni di scene agghiaccianti: "Un ragazzo ci ha raccontato di aver visto con i propri occhi persone essere uccise davanti a lui perché non avevano abbastanza soldi per pagare il viaggio", ha detto Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo della Geo Barents, sottolineando che "questa è la realtà di quello che avviene in Libia, di quello che avviene nel Mediterraneo centrale in cui ogni momento è importante tra la vita e la morte".
    Altri salvataggi sono stati effettuati nell'arco di poche ore al largo della Sicilia, dove un peschereccio con a bordo circa 546 migranti è stato intercettato e soccorso da motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza a circa 26 miglia dalle coste di Siracusa. I naufraghi sono stati fatti trasbordare sui mezzi navali italiani e trasferiti nei porti di Messina (196), Catania (198) e Roccella Ionica (152). A distanza di circa due ore, dopo un'operazione di soccorso in mare compiuta a circa 20 miglia di distanza dalla costa ionica reggina dalla Guardia di finanza, nello scalo marittimo roccellese sono giunti altri 78 profughi. Altri arrivi si erano verificati a Lampedusa poco prima: in 198 sono sbarcati a Lampedusa e a soccorrere cinque barchini sono state ancora le motovedette italiane. L'hotspot dell'isola resta sovraccarico e sono stati disposti almeno duecento trasferimenti.

    Non ci sono solo rotte del Mediterraneo. Un aumento esponenziale degli ingressi di migranti alla sola frontiera di Trieste, dai 1.194 degli ultimi tre mesi del 2021 ai 5.690 dello stesso periodo relativo al 2022, secondo i dati diffusi dal Prefetto di Trieste. I numeri comprendono i rintracci di immigrati entrati illegalmente in Italia e coloro che si sono presentati spontaneamente alle forze dell'ordine una volta entrati nel territorio nazionale.
   

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