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Violenza donne: minacce e furti identità attraverso la rete

Violenza donne: minacce e furti identità attraverso la rete

A Venezia raccolta fondi a sostegno vittime in fuga da violenze

VENEZIA, 23 novembre 2017, 20:07

Redazione ANSA

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Minacce, diffamazioni, calunnie e furti di identità sono solo alcuni degli effetti collaterali della rete in cui ogni giorno restano intrappolate donne e adolescenti per mano degli ex o di predatori a caccia di vittime indifese. Per denunciare e affrontare dal punto di vista legale e normativo i reati e le violenze commesse attraverso la rete la 'Bon't worry onlus', in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, organizza il 25 novembre a Venezia una serata di raccolta fondi a sostegno di tutte le vittime in fuga dalla violenza di genere. Nata nel 2015, la Bon't worry aiuta concretamente donne e bambini, che per motivi economici non possono e non riescono a difendersi, offrendo alle vittime un luogo sicuro in attesa di riprendere le fila della propria vita e mettendo a loro disposizione una rete di professionisti competenti composta da avvocati, medici, psichiatri, psicologi e forze dell'ordine.
    "Le richieste di cambio di identità da parte di donne perseguitate negli ultimi anni in Italia sono diventate migliaia, molte di loro si recano all'estero per ottenere solo una tutela personale e rientrano con un nuovo nome e una nuova identità - dichiara Bo Guerreschi, presidente della Bon't worry e vittima a sua volte delle violenze dell'ex marito - Io stessa sono stata diffamata e calunniata sui social insieme a mia figlia dal mio ex marito che aveva creato un profilo fake con le nostre immagini. Ti senti defraudata della tua identità di persona per bene e ti senti anche umiliata perché nella tua onestà devi anche difenderti e provare che non sai, che non c'eri, che non sei tu. È assurdo come la rete da luogo di ascolto e condivisone possa trasformarsi in un'arma a doppio taglio luogo di insulti e di calunnie. Questo accade perché in Italia non esiste una legge organica di protezione delle vittime di reati, solo la legge Ferrara 71/2017 sul cyber bullismo ha introdotto una maggiore attenzione sul tema". La senatrice Elena Ferrara, membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani nonché promotrice della legge 71/2017 sarà ospite della serata. "Il fenomeno del bullismo digitale - rileva - è un'emergenza sociale da affrontare con un approccio mite, guardando alla prevenzione e includendo percorsi di recupero non solo delle vittime, ma anche dei minori che, spesso inconsapevolmente, si rendono artefici di cattive condotte, anche dai risvolti penali".
   

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