"L'accordo sulla legge elettorale, sul modello tedesco, va bene. Il maggioritario come metafora della modernità positiva è uscito dal tempo. È un sistema costruito nella democrazia inglese per il governo della normalità", "perciò nel tempo presente va meglio il proporzionale". Lo dice a Repubblica l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, sottolineando che voterà "una legge proporzionale ben fatta" ma che trova "problematica la combinazione tra proporzionale ed elezioni in autunno".
In questo modo, prosegue, "entriamo in un triangolo molto pericoloso. Il primo angolo è la legge di bilancio. Va presentata entro il 15 ottobre, anche se poi pensi di andare all'esercizio provvisorio. Devi giocoforza esporre al pubblico quello che vuoi fare. Far scattare o no le clausole sull'Iva?".
"Se il problema politico è non far conoscere agli italiani la verità, questo problema rimane. Una manovra iperimpegnativa comunque va annunciata e scritta. Poi si può dire: abbiamo scherzato. Ma il messaggio ormai è passato". E poi altri due nodi: "La fine del quantitative easing della Bce e la speculazione. Nello scenario globale è certo che sull'Italia puoi speculare alla grande. Non solo, puoi anche dare una spinta. Nei migliori manuali di destabilizzazione, normalmente scritti in inglese, si dice che non c'è bisogno di agire sullo spread. Si può agire sulle banche, soprattutto sulle piccole, perché producono il maggior effetto di panico. Da noi il processo sarebbe agevolato dalla cattiva gestione della crisi bancaria fatta dal governo".
Gentiloni? "Non voglio sembrare un fan di questo esecutivo.
Però penso che fare cose ordinarie in un periodo straordinario non sia poi così male".
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