"Riunione del gruppo di contatto Europa e Nord Africa: solo l'impegno comune può consentire di regolare i flussi migratori nel Mediterraneo". Così il premier Paolo Gentiloni alla riunione del gruppo di contatto tra paesi europei e africani per la gestione dei flussi migratori nella rotta del mediterraneo centrale.
Il fenomeno dei flussi migratori dall'Africa all'Europa "non si esaurirà d'incanto dall'oggi al domani, chi promette miracoli rischia di confondere la nostra opinione pubblica". Il premier ha chiesto "un lavoro di lungo periodo" e un impegno comune dell'Ue. "L'Ue deve insieme farsi carico dell'impegno sia dell'accoglienza di chi ha diritto sia del rimpatrio per chi non ha diritto, non solo la geografia decide chi si impegna su un terreno comune".
"L'Italia ha molto apprezzato l'impegno dell'Europa per il sostegno sulla Libia, un sentiero aperto che deve diventare una strada più larga. In 60 anni, ci sono stati molti risultati, molte attese ma anche qualche rischio se non siamo in grado di rispondere ad alcune delle esigenze dei nostri concittadini. Tra queste quella di regolamentare i flussi migratori nella rotta del mediterraneo centrale è una delle domande più forti", ha affermato nel suo intervento Gentiloni.
"Bisogna contrastare l'idea che questa iniziativa abbia risvolti negativi sul piano umanitario, è esattamente il contrario, serve la cooperazione tra Libia e paesi Ue per prevenire, limitare i comportamenti dei trafficanti che sono la negazione di qualsiasi principio umanitario". "Si tratta - ha spiegato Gentiloni - di fare un lavoro di lungo periodo ma nel frattempo ottenere risultati per avere flussi gestibili, ridurne l'entità e trasformarli gradualmente da irregolari a regolari. Un obiettivo realistico, difficile ma non basata sul vento, il che vuol dire lavorare sulle cause dell'immigrazione e su un impegno Ue che negli ultimi anni si è rafforzato molto".
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