Anche con la nuova legge sulla
responsabilità delle toghe, l'azione di risarcimento dei danni
"non costituisce di per sé ragione idonea e sufficiente ad
imporre la sostituzione del singolo magistrato". Lo ha stabilito
la Cassazione con un verdetto che "disinnesca" il rischio di
paralisi dei processi e quello di ricusazioni a pioggia
denunciato dalla stessa magistratura dopo il varo della legge 23
del 2015.
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