Dopo un fine settimana caotico in
diversi servizi d'urgenza ospedaliera in Portogallo, neanche
questa settimana si annuncia delle migliori, soprattutto
nell'area metropolitana di Lisbona. Il tempo medio d'attesa per
un paziente della capitale in un pronto soccorso è di circa
undici ore, se ha la fortuna di trovarlo aperto. Quelli in
funzione soffrono della chiusura di altri centri per mancanza di
personale. È di oggi la notizia che il servizio di urgenza
pediatrica di Setúbal, grosso centro a sud del Tago e a pochi
chilometri da Lisbona, resterà chiuso per l'intera settimana.
Il Servizio sanitario nazionale portoghese non sembra essere
riuscito a superare lo stress da pandemia, e i rigori della
stagione fredda, con il conseguente aumento dei malanni,
certamente non aiutano. Il contesto è aggravato dal fatto che
scarseggiano i medici di famiglia. Nel 2022, al picco dei
pensionamenti fra il personale medico, è arrivato a un milione e
400 mila il numero di portoghesi senza medico di famiglia, il
25% dei quali proprio nella capitale.
Organizzati in centri sanitari di quartiere, le Unità di
salute familiare (sorta di case di comunità o spazi
poliambulatoriali), negli ultimi tempi i medici di base hanno
anche esteso l'orario di ricevimento del pubblico, ma la
risposta risulta ancora insufficiente e ciò finisce fatalmente
per riversarsi sui pronto soccorso già allo stremo. Il nuovo
Ministro della salute, Manuel Pizarro, che a settembre ha
sostituito la precedente ministra Marta Temido proprio in
seguito a dei casi di decesso nei servizi d'urgenza ospedaliera,
nega il caos, ma riconosce il momento difficile e annuncia nuove
assunzioni a partire dell'inizio del prossimo anno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA