Sono d'esultanza le reazioni delle
forze di opposizione britanniche di fronte ai risultati rovinosi
del Partito Conservatore del premier Boris Johnson nelle due
elezioni suppletive svoltesi ieri in altrettanti collegi dell'
Inghilterra, quello di Wakefield e quello di Tiverton e
Honiton: ultimi di una serie di rovesci elettorali di medio
termine che hanno già prodotto le dimissioni di Oliver Dowden,
ministro senza portafogli e responsabile della macchina
organizzativa Tory dal 2021 in veste di presidente del partito.
I due collegi in palio sono stati entrambi perduti dai
candidati Tory, secondo le previsioni, a beneficio del Labour e
dei Liberal-democratici. Ma con uno swing, un travaso di voti,
ancor più pesante delle attese. Secondo il leader laburista,
Keir Starmer, "il voto conferma che il Paese ha perso fiducia"
nel primo ministro e che il partito di BoJo "sta implodendo".
Mentre per Ed Davey, numero uno dei LibDem, si tratta di una
sveglia indirizzata agli stessi deputati Tory i quali, alla luce
del Partygate e di altri passi falsi imputati al governo,
dovrebbero a suo dire "fare finalmente la cosa giusta e
silurare" la leadership di Boris Johnson.
A Wakefield, collegio dell'ex 'muro rosso' dell'Inghilterra
settentrionale strappato al Labour per la prima volta dal 1932
in occasione del trionfo elettorale nazionale di BoJo del
dicembre 2019, il candidato laburista Simon Lightwood è tornato
a prevalere non tanto grazie al recupero di voti del suo
partito, quanto grazie al crollo di 17 punti dei Tories. Mentre
a Tiverton e Honiton, circoscrizione benestante e pro Brexit
dell'Inghilterra del sud creata negli anni '90, ma inserita un
territorio controllato dai conservatori da oltre un secolo, i
liberaldemocratici centristi sono avanzati di oltre 20 punti
percentuali col loro candidato Richard Foord; contro il meno 30%
fatto segnare dalla conservatrice Helen Hurford.
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