La Turchia ha criticato il
Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa che oggi ha votato
a favore di una procedura di infrazione contro Ankara a causa
della mancata scarcerazione del difensore dei diritti umani
Osman Kavala già chiesta dalla Corte europea dei diritti
dell'uomo (Cedu) nel 2019.
"Abbiamo spiegato nel dettaglio che il nostro Paese si è
attenuto alla decisione della Cedu e che la [prosecuzione della]
detenzione di Kavala è dovuta a un altro procedimento
giudiziario in corso" si legge in un comunicato del ministero
degli Esteri turco che critica la decisione di Strasburgo
definendola una "interferenza con un procedimento giudiziario in
corso" e invita il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa
ad "abbandonare il suo atteggiamento partigiano".
Arrestato a novembre 2017 con l'accusa di avere finanziato le
proteste anti governative del parco Gezi di Istanbul nel 2013,
Kavala è stato assolto dalle accuse nel febbraio del 2020. A
poche ore dalla sentenza l'attivista per i diritti umani è stato
raggiunto da nuove accuse, questa volte rispetto a un presunto
ruolo nel tentato golpe del 2016, ed è stato costretto a restare
nel carcere di Silivri, alla periferia di Istanbul, dove già si
trovava.
Considerato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan un
oppositore, il leader turco a ottobre minacciò di espulsione 10
diplomatici occidentali che ne avevano chiesto il rilascio.
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