Al termine del XXIII vertice a
Caracas, l'Alleanza bolivariana per i popoli della nostra
America (Alba) ha diffuso una dichiarazione in cui gli Stati
membri hanno ratificato la loro "difesa del mantenimento della
pace in America Latina e nei Caraibi".
"Ratifichiamo - si legge nel documento - l'importanza e il
nostro impegno in difesa del 'Proclama dell'America Latina e dei
Caraibi come zona di pace' che, 10 anni dopo la sua approvazione
in un vertice della Celac a L'Avana, rimane pienamente vigente".
Perciò le nazioni che integrano l'organizzazione hanno
espresso "fermo sostegno al dialogo permanente tra il Venezuela
e la Guyana per una soluzione soddisfacente" della controversia
territoriale sull'Esequibo.
Allo stesso modo, l'Alba ha ratificato l'impegno per la
difesa della sovranità delle nazioni della regione "senza
interferenze esterne", respingendo "i postulati della Dottrina
Monroe che, dopo 200 anni, continua ad essere utilizzata per
giustificare interventisti e destabilizzatori in America Latina
e nei Caraibi".
Infine è stata sottolineata "l'urgente necessità di
coordinare meccanismi di cooperazione efficace e di solidarietà
con il popolo di Haiti" e approvata una risoluzione speciale a
sostegno della Palestina.
Fondata nel 2004 dagli allora presidenti Fidel Castro e Hugo
Chávez, l'Alba ha perso rappresentatività negli anni, ed ora
conta con l'adesione di dieci Paesi: Venezuela, Nicaragua, Cuba,
Bolivia, Antigua e Barbuda, Saint Vincent e Grenadine, Dominica,
Santa Lucia, Grenada e Saint Kitts e Nevis.
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