Tre fra i più importanti
dirigenti nazionali del Partito dei Lavoratori (Pt) brasiliano
sono stati sconfitti nelle elezioni per il Senato che si sono
svolte domenica nel paese sudamericano, spesso in chiaro
contrasto con le previsioni dei sondaggi sulle intenzioni di
voto.
Il caso più clamoroso è quello dell'ex presidente Dilma
Roussef, candidata per uno dei due seggi della Camera alta in
gioco nello stato di Minas Gerais e figurava come favorita nei
sondaggi: alla fine è arrivata quarta, con poco più del 14% dei
voti, e rimane fuori dalla gara.
A San Paolo, d'altra parte, Eduardo Suplicy - anche lui dato
in testa dai sondaggi - si è fermato al 13,32% e non ce la fa ad
arrivare alla camera alta, travolto dal "bolsonarista" Major
Olimpio (25,79%) e Mara Gabrielle (centrodestra) che si è
assicurata il secondo seggio in gioco nello stato con il 18,36%.
A Rio de Janeiro, poi, Lindbergh Farias - uno dei dirigenti
del Pt considerati più vicini a Lula da Silva - ha ottenuto solo
il 12% dei voti, ed è battuto facilmente da Flavio Bolsonaro
-figlio del candidato alla presidenza di estrema destra- che è
arrivato al primo posto, con il 28% dei voti.
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