Alla vigilia della
celebrazione del rito di incoronazione del nuovo re degli Zulu,
in Sudafrica continua la battaglia legale contro il principe -
quasi re - Misuzulu KaZwelethini. Il giorno prima del rituale
che si svolgerà alla presenza di familiari e qualche "guerriero"
nel Kraal, il sacro recinto di bestiame del palazzo reale
"KwaKhethomthandayo" a Nongoma, nell'est del Paese, la Corte
Suprema di Appello ha dato ragione alla prima moglie del defunto
re Goodwill Zwelethini, la regina Sibongile Dlamini-Zulu.
La donna reclama il 50 per cento dei beni del marito, morto
nel marzo dell'anno scorso per complicazioni da Covid a 72 anni
e dopo 50 di regno. Non è chiaro se Sibongile, la prima delle
sei mogli di Goodwill, e i figli che si oppongono a Misuzulu re,
cercheranno di porre un veto legale al rituale di domani e
all'incoronazione 'pubblica' fissata per il 24 settembre nello
stadio di Durban e che prevede anche la presenza del presidente
sudafricano, Cyril Ramaphosa.
Gli 11 milioni di Zulu, infatti, rappresentano circa un
quinto della popolazione del Paese e il loro re, pur non
esercitando un potere effettivo, ha una grande influenza sulla
nutrita e un tempo bellicosa comunità etnica. Intanto il
principe, come da tradizione, ha ucciso ieri un leone, la cui
pelle dovrà servirgli da vestito durante la cerimonia
d'incoronazione di domani.
Una studiosa di storia Zulu, Gugu Mazibuko, ha spiegato al
sito "Iol" (Independent Online) che l'uccisione del grande
felino dà diritto al re di essere chiamato 'Ingonyama', o
'Isilo', parole che significano entrambe "il leone". L'esperta
ha riferito che è stato macellato anche un toro bianco, la cui
pelle sarà utilizzata per fare lo scudo da esibire per tutta la
durata del regno.
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