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L'Irlanda ha un nuovo premier, Harris subentra a Varadkar

L'Irlanda ha un nuovo premier, Harris subentra a Varadkar

Ha solo 37 anni. Fiducia scontata dopo l'elezione a leader partito

LONDRA, 09 aprile 2024, 16:43

Redazione ANSA

ANSACheck

Simon Harris © ANSA/EPA

L'Irlanda ha un nuovo primo ministro (Taoiseach, in lingua gaelica) dopo l'annuncio delle dimissioni a sorpresa il 19 marzo di Leo Varadkar, 45 anni, da 7 anni al vertice del Paese. E' Simon Harris, finora ministro dell'Istruzione, che a 37 anni gli sottrae il record di più giovane capo del governo della storia nazionale.
    La conferma di Harris è stata suggellata dallo scontato voto odierno del Dail, il Parlamento monocamerale di Dublino, riconvocato dopo la pausa di Pasqua. Con l'accordo di maggioranza confermato fra Fine Gael e Fianna Fail, le due storiche forze dominanti rivali del centro-destra irlandese, e la stampella dei Verdi. 

 Si è trattato di un passaggio automatico e privo di suspense (88 voti a favore della fiducia, 69 contro) dopo che Harris era già subentrato il 24 marzo in veste di candidato unico a Varadkar alla leadership di partito del liberal-conservatore Fine Gael: formazione a cui le intese che hanno dato vita alla coalizione in carica assicurano la guida del governo in base a una staffetta. L'insediamento formale è previsto nel pomeriggio di fronte al presidente della Repubblica, Michael D Higgins.

Il premier uscente ha introdotto il dibattito rivendicando l'eredità del suo governo fra gli applausi degli alleati - tra l'altro in materia di impegni nella lotta ai cambiamenti climatici - e indicando l'Irlanda come "un grande Stato". Ma ha pure ribadito di non ritenersi più l'uomo giusto per il futuro, affidando a Harris "l'inizio di una nuova era" e promettendo di sostenerlo. Quest'ultimo ha da parte sua evocato un rilancio dell'azione di governo, senza negare i problemi da affrontare (a partire dalla promessa di un piano contro la carenza di alloggi) e sottolineando le sue radici di figlio di tassista, cresciuto in una famiglia della "working class".

Deputato dal 2011, a nemmeno 25 anni, Harris ha ricoperto dal 2016 vari incarichi governativi. La sua ascesa appare in realtà un compromesso fra la continuità con la stagione di Varadkar - primo premier gay e figlio di padre immigrato dell'Irlanda, capace di coniugare politiche moderate rassicuranti per l'establishment con accelerazioni sui diritti civili in una società ormai profondamente secolarizzata - e l'esigenza (anche pre-elettorale in vista delle europee di maggio come del voto politico del 2025) d'una immagine di ricambio generazionale. Il tutto sullo sfondo di problemi sociali irrisolti sull'isola e malumori crescenti alimentati dal tradizionale neutralismo irlandese in nome di un disallineamento più netto del Paese - membro dell'Ue, non della Nato - da certe posizioni occidentali sulla guerra tra Russia e Ucraina o, più ancora, sul conflitto israelo-palestinese: istanze cavalcate in particolare dallo Sinn Fein, storico partito nazionalista e di sinistra radicale divenuto per la prima volta forza di maggioranza relativa a Dublino alle elezioni del 2020, e la cui leader, Mary Lou McDonald, è tornata a invocare elezioni anticipate affinché sia "il popolo a decidere" su "un cambiamento vero". Elezioni anticipate che tutti gli esponenti di maggioranza hanno invece escluso, sostenendo che "nessuno è pronto" e che c'è ancora "del lavoro da fare".

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