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Ucraina, Zelensky: l'avanzata russa è stata fermata

Ucraina, Zelensky: l'avanzata russa è stata fermata

Kiev convoca l'inviato del Vaticano. Scholz; non sono d'accordo con il Papa. Parolin: mettere fine all'aggressione

MOSCA, 12 marzo 2024, 13:13

Redazione ANSA

ANSACheck

Zelensky - RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'avanzata russa è stata "fermata". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che la situazione al fronte è "molto migliorata" e che le forze di difesa stanno costruendo "oltre 1.000 chilometri" di fortificazioni. Zelensky ha risposto stasera in un'intervista su Bfm Tv, all'ipotesi lanciata dal presidente Emmanuel Macron di eventuali truppe di paesi europei sul suolo ucraino: "Fino a quando l'Ucraina resiste - ha detto Zelenksy - l'esercito francese può restare sul territorio francese". Il presidente ucraino ha poi voluto assicurare ai francesi: "I vostri figli non moriranno in Ucraina", poiché, ha aggiunto, l'Ucraina non è membro della Nato. 

L'Ucraina ha convocato l'inviato del Vaticano dopo il discorso del Papa che ha invitato Kiev ad "alzare bandiera bianca". "Visvaldas Kulbokas è stato informato che l'Ucraina è delusa dalle parole del Pontefice riguardo alla bandiera bianca e alla necessità di mostrare coraggio e negoziare con l'aggressore", ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri ucraino dopo la convocazione del nunzio apostolico a Kiev.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato di non essere d'accordo con le affermazioni del Papa sulla cosiddetta "bandiera bianca" dell'Ucraina. "Per quanto riguarda la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, la posizione della Germania è molto chiara": Kiev "ha il diritto di difendersi e può contare sul nostro sostegno in tal senso, con molte opzioni", ha premesso Scholz parlando a Berlino e rispondendo in una conferenza stampa alla domanda su "come reagisce alle affermazioni del Papa". 

"L'appello del Pontefice è che 'si creino le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura'. In tal senso è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo ad una delle parti, bensì ad entrambe, e la prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all'aggressione. Non bisogna mai dimenticare il contesto, la domanda che è stata rivolta al Papa, il quale, in risposta, ha parlato del negoziato e, in particolare, del coraggio del negoziato, che non è mai una resa". Lo dice il segretario di stato vaticano, il card. Pietro Parolin al Corriere.it. 

L'appello del Papa per una soluzione negoziata in Ucraina "è abbastanza comprensibile", ma Kiev continua a rifiutare una tale ipotesi. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.

"Speculazioni" che non meritano alcun commento: così Peskov, riportato dalla Tass, ha definito le notizie uscite nei giorni scorsi negli Usa, e riprese dal New York Times, secondo le quali nell'ottobre del 2022 la Russia era pronta ad utilizzare armi nucleari tattiche in Ucraina. Lo scenario è stato evocato in un libro del corrispondente dalla Casa Bianca David Sanger.    

"In generale - ha detto Peskov - l'idea che il Papa ha affermato, ovviamente, è abbastanza comprensibile. Si è espresso a favore dei negoziati. Sapete che il nostro presidente ha ripetutamente parlato della nostra disponibilità e apertura a risolvere i nostri problemi attraverso i negoziati. E questo è preferibile". Tuttavia, ha aggiunto, "sfortunatamente, sia le dichiarazioni del Papa che le ripetute dichiarazioni delle altre parti, compresa la nostra, sono state recentemente accolte con un rifiuto assolutamente severo da parte del regime di Kiev, e non consentono la possibilità di condurre alcun negoziato". Il portavoce del Cremlino, comunque, ha detto di ritenere che nelle dichiarazioni del pontefice "c'era un contesto più ampio" rispetto a quello di un invito a Kiev ad alzare "bandiera bianca".

"Il presidente Biden ha grande rispetto per Papa Francesco e si unisce a lui nelle preghiere per la pace in Ucraina che potrebbe essere raggiunta se la Russia decidesse di mettere fine a questa guerra ingiusta e non provocata e ritirasse le sue truppe dal territorio sovrano dell'Ucraina". Lo ha detto all'ANSA un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa a proposito delle dichiarazioni del Papa. "Sfortunatamente continuiamo a non vedere alcun segno che Mosca voglia mettere fine a questa guerra e per questo siamo impegnati a sostenere Kiev nella sua difesa contro l'aggressione russa", ha sottolineato il funzionario.

Per il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, "la resa non significa pace, dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina". "Il presidente Putin ha iniziato questa guerra e potrebbe porvi fine oggi, ma l'Ucraina non ha questa possibilità. Dobbiamo continuare a rafforzare l'Ucraina per dimostrare a Putin che non otterrà ciò che vuole sul campo di battaglia, ma deve sedersi e negoziare una soluzione in cui l'Ucraina sia riconosciuta e prevalga come nazione sovrana e indipendente", ha aggiunto.

"La pace è nelle mani di Putin: noi vogliamo una pace giusta, che prenda in considerazione la vittima di questa guerra, ovvero l'Ucraina". Lo ha detto il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue a proposito delle parole del pontefice.

Un portavoce del governo tedesco ha detto che il cancelliere Olaf Scholz non condivide l'appello di papa Francesco a scegliere la via del negoziato per la pace in Ucraina. "Come potete immaginare, il Cancelliere federale non è d'accordo con il Papa su questo tema", ha detto a Berlino il portavoce dell'esecutivo, Steffen Hebestreit, rispondendo alla domanda su come Scholz "abbia accolto le dichiarazioni del Papa che raccomanda all'Ucraina di sventolare bandiera bianca".

Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha affermato che "in Ucraina sono già presenti militari della Nato". Lo riporta Sky News. Il ministro, intervenuto durante una conferenza, non ha rivelato di quali paesi stesse parlando. "Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei paesi che hanno corso questo rischio. Questi paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli. Contrariamente ad altri politici, non elencherò questi paesi", ha detto.

La Russia è già a conoscenza del fatto che in Ucraina operano militari della Nato, perché "è impossibile nasconderlo". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, in un'intervista alla testata Izvestia, dopo che il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha ammesso che militari dell'Alleanza sono presenti in Ucraina. Secondo Zakharova, gli Usa, la Gran Bretagna e altri Paesi occidentali conducono una "guerra ibrida" contro la Russia con la partecipazione di "istruttori delle forze speciali, esperti, specialisti dai rispettivi dipartimenti militari dei Paesi Nato".

Donald Trump "non darà un centesimo" all'Ucraina se verrà rieletto presidente degli Stati Uniti. Lo ha riferito il premier ungherese Viktor Orbán, alla stampa di Budapest, dopo l'incontro che ha avuto con il tycoon in Florida. "Non darà un centesimo nella guerra Ucraina-Russia. Pertanto, la guerra finirà, perché è ovvio che l'Ucraina non può reggersi sulle proprie gambe". Orban ha anche aggiunto che Trump ha "un piano dettagliato" per porre fine alla guerra in Ucraina, iniziata due anni fa con l'invasione russa.

 

007 russi, 'bassa affluenza? Anche Meloni ha vinto così'

Gli Stati Uniti, attraverso boicottaggi al sistema elettronico di voto e gli appelli dell'opposizione a non andare alle urne, cercano di ridurre il numero di votanti alle presidenziali in Russia del 15-17 marzo per screditare la consultazione, a cui Vladimir Putin si presenta per ottenere un quinto mandato. Ma dimenticano che il numero di votanti è basso anche in vari Paesi occidentali, tra cui l'Italia, dove il partito di Giorgia Meloni ha vinto nel 2022 "solo a causa della bassissima affluenza alle urne". Lo afferma il servizio stampa dei servizi d'intelligence esterni (Svr) di Mosca come riferisce la Tass.

Media, 'la Russia ha sostituito il capo della Marina'

La Russia "ha sostituito il capo della marina" a causa della "completa paralisi" della leadership della flotta di fronte ai riusciti attacchi ucraini con droni contro le navi russe in Crimea. Lo riporta Sky News citando il quotidiano russo Fontanka che ha riferito che l'ammiraglio Alexander Moiseev ha sostituito l'ammiraglio Nikolai Yevmenov come comandante in capo, senza fornire spiegazioni.

L'Istituto per lo studio della guerra (Isw) ha citato anche blogger militari russi che hanno suggerito che i recenti cambiamenti al comando avvengono "nel mezzo di una completa paralisi della leadership della flotta riguardo alle nuove minacce".

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