"Navalny è una situazione molto triste, è stato una persona molto coraggiosa perché è tornato indietro. Avrebbe potuto stare lontano. E probabilmente sarebbe stato molto meglio parlare dall'esterno del Paese invece di rientrare, perché la gente pensava che potesse succedere e così è successo. Ed è una cosa orribile": lo ha detto Donald Trump, senza assegnare alcuna responsabilità per la morte dell'oppositore russo. L'ex presidente Usa in corsa di nuovo per la Casa Bianca continua quindi a paragonarsi a Navalny, come un perseguitato politico. "Sta accadendo anche nel nostro Paese. Ci stiamo trasformando in un Paese comunista in molti sensi. Io sono il candidato principale e vengo incriminato", ha detto il tycoon.
In Russia la scure contro il dissenso non si ferma. E mentre gli 007 di Mosca bollano come un "traditore, un cadavere morale" il pilota disertore trovato ucciso in Spagna, l'Fsb ha fermato una donna di 33 anni con doppio passaporto russo-americano, residente a Los Angeles, per 'alto tradimento' con l'accusa di avere raccolto fondi a favore delle forze armate ucraine. Un arresto, quello annunciato dagli stessi servizi russi a Yekaterinburg, che ha immediatamente fatto scattare la dura risposta degli Usa: "I cittadini americani in Russia, anche quelli con doppia nazionalità, sono invitati a lasciare subito il Paese", ha ammonito il coordinatore del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby sottolineando che gli Stati Uniti stanno cercando di ottenere l'accesso consolare.
"Per ora non possiamo dire di più", si è poi limitato ad aggiungere. Un nuovo caso che si aggiunge a quello del giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, che resta in carcere in Russia dopo la bocciatura dei ripetuti ricorsi contro il suo arresto con l'accusa di spionaggio e che Mosca sta usando per avere strumenti di pressione per lo scambio di detenuti con Washington.
A pochi giorni dalla morte in carcere di Alexei Navalny, Mosca ha poi deciso di inserire nella lista dei ricercati il fratello Oleg, mentre un tribunale della capitale ha ordinato anche l'arresto "in contumacia" dell'oppositore Leonid Gozman e dell'economista Konstantin Sonin, professore dell'università di Chicago, accusandoli di diffusione di informazioni "false" sull'esercito, di aver cioè violato la famigerata legge bavaglio che di fatto vieta di schierarsi contro l'invasione dell'Ucraina. Maksim Kuzminov invece, l'elicotterista delle forze armate del Cremlino che lo scorso agosto si consegnò all'esercito ucraino assieme al suo Mi-8 dicendosi contrario all'aggressione militare ordinata da Putin e trovato morto ieri in Spagna crivellato di colpi, ha compiuto un "terribile crimine", ha commentato il potente capo dell'intelligence russa all'estero, Sergey Naryshkin.
Parole di fuoco che certo non suonano come una smentita di un possibile coinvolgimento di agenti russi nel presunto omicidio. "Questo traditore e criminale è diventato un cadavere morale nel momento stesso in cui ha pianificato il suo sporco e terribile crimine", ha dichiarato lo stretto collaboratore di Vladimir Putin. Il comandante dell'Svr non ha rivendicato l'uccisione di Kuzminov e sulla vicenda deve ancora essere fatta piena luce, ma l'intelligence di Mosca in passato è stata accusata di diversi omicidi in terra straniera, e soprattutto - sottolinea l'Afp - a ottobre la tv di Stato russa disse che ai servizi segreti militari del Cremlino (Gru) era stato "dato l'ordine" di ammazzare il pilota.
La polizia spagnola non ha ancora confermato l'identità del giovane ma fonti della Guardia Civil hanno detto a El País che le impronte digitali della vittima indicherebbero che si tratti proprio di Kuzminov (che probabilmente aveva documenti con falso nome). La morte del pilota è stata inoltre confermata dall'intelligence di Kiev, che però non ha detto nulla sulla causa del decesso. Secondo i media spagnoli, le forze dell'ordine starebbero cercando due persone sospettate, che si sarebbero allontanate su un'auto poi trovata carbonizzata poco lontano.
Il contegno dignitoso, la voce calma ma ferma e gli occhi nascosti dietro un paio di occhiali scuri mentre su di lei cade la neve. Alle sue spalle l'entrata dell'IK-3, la colonia penale nell'Artico dove il figlio è morto il 16 febbraio. Così la madre di Alexei Navalny, Lyudmila, è apparsa in un videomessaggio diretto a Vladimir Putin per chiedere, anzi "pretendere", che le sia consegnato il corpo, che non ha ancora potuto vedere. "Restituite il corpo di Alexei e lasciate che sia sepolto con dignità, non impedite alla gente di salutarlo", le ha fatto eco la vedova, Yulia.
Dal Cremlino però non è arrivata nessuna risposta, tranne che per respingere l'accusa mossa ieri dalla stessa Yulia Navalnaya al presidente russo di aver "ucciso" l'oppositore, dopo tre anni in carcere. "Naturalmente, queste sono accuse assolutamente infondate e rozze contro il capo dello Stato russo", ha affermato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, il quale ieri aveva assicurato che "l'indagine è in corso e vengono intraprese tutte le azioni necessarie al riguardo". La Russia comunque respinge la richiesta di un'indagine internazionale avanzata dall'Alto commissario per la politica estera della Ue, Josep Borrell. E in merito all'annuncio di Navalnaya di voler raccogliere l'eredità del marito, Mosca mostra indifferenza: Putin non ha nemmeno visto il video postato da lei ieri, ha detto Peskov. Stessa indifferenza è stata mostrata dalla vedova nella risposta arrivata a stretto giro di posta: "Non mi importa nulla di come l'addetto stampa di un assassino commenta le mie parole", ha scritto Navalnaya su X.
Il team di Navalny ha fatto sapere che ieri alla madre è stato detto che il corpo verrà trattenuto altri 14 giorni per "esami chimici". "Mi rivolgo a lei, Vladimir Putin - ha detto la donna nel video - la soluzione del problema dipende solo da lei. Mi faccia finalmente vedere mio figlio. Pretendo immediatamente che il corpo di Alexei venga consegnato in modo che io possa seppellirlo umanamente". Italia Viva ha lanciato una petizione perché Renew Europe candidi alle prossime elezioni europee Yulia Navalnaya, che ieri ha partecipato al Consiglio dei ministri degli Esteri della Ue a Bruxelles. Nel corso della riunione, secondo quanto ha fatto sapere il team dell'oppositore scomparso, la vedova ha fatto pressione sui rappresentanti delle diplomazie europee perché vadano oltre le dichiarazioni di solidarietà, e ha chiesto in particolare che l'Ue non riconosca le elezioni presidenziali che si svolgeranno il mese prossimo in Russia, alle quali Vladimir Putin si presenta per un quinto mandato.
"Un presidente che ha ucciso il suo principale avversario politico non può essere legittimo per definizione", ha affermato. Intanto gli Usa hanno annunciato attraverso il coordinatore del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, che venerdì vareranno un pacchetto di importanti sanzioni alla Russia per la morte di Navalny. Un giallo ha riguardato invece oggi la sospensione, durata circa un'ora, dell'account che Navalnaya ha aperto soltanto ieri su X (ex Twitter).
I responsabili della piattaforma di Elon Musk hanno detto che il meccanismo di difesa contro la manipolazione e lo spam aveva "erroneamente segnalato" che l'account violava le regole del social network. Da parte sua la Russia ha fatto sapere oggi di aver inserito nella sua lista dei ricercati il fratello di Alexei Navalny, Oleg, senza specificare le accuse. In passato Oleg, che ora vive all'estero, era stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione insieme al fratello per accuse di "frode" e poi ancora in contumacia a un anno di reclusione per aver incitato i cittadini a scendere in piazza contro l'arresto di Alexei.
Nel frattempo anche un altro noto oppositore in carcere, Ilya Yashin, ha accusato Putin di avere ucciso Navalny. "Fino a quando il cuore batterà nel mio petto, combatterò la tirannia", ha affermato in un messaggio postato sui social media Yashin, che sta scontando una condanna a sette anni e mezzo di reclusione per l'accusa di avere diffuso "false informazioni" sulle forze armate, in base a una legge approvata nel 2022 che ha portato alle condanne di numerosi critici dell'intervento armato in Ucraina. L'oppositore ha scritto che Navalny "è morto da eroe". "Comprendo - ha aggiunto - i miei stessi rischi. Sono dietro le sbarre, la mia vita è nelle mani di Putin, ed è in pericolo. Ma manterrò la mia linea".
Usa 2024: Trump, DeSantis nella shortlist per il mio vice
C'è anche Ron DeSantis tra i sei possibili vice di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Lo ha detto il tycoon in un dibattito su Fox News, quando l'anchor Laura Ingraham gli ha elencato sei nomi chiedendogli se sono tutti nella sua shortlist e ottenendo una risposta affermativa. Si tratta, oltre a DeSantis, del senatore afroamericano Tim Scott, dell'imprenditore tech Vivek Ramaswamy, del deputato della Florida Byron Donalds, della governatrice del South Dakota Kristi Noem e dell'ex deputata dem delle Hawaii Tulsi Gabbard. Non è dato sapere quanto si tratti di una risposta tattica da parte di Trump.
Studio, 'il 56% degli europei teme il ritorno di Trump'
Gli europei sono scoraggiati dal possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Secondo un rapporto pubblicato dal Consiglio europeo per le relazioni esterne (Ecfr) il 56% degli intervistati nel mese di gennaio nei dodici Paesi Ue oggetto dello studio (tra cui l'Italia) sarebbe "abbastanza deluso" o "molto deluso" se Donald Trump fosse rieletto presidente degli Stati Uniti.
L'Ungheria rappresenta l'unica eccezione: il 27% ha dichiarato che sarebbe "soddisfatto" di questo risultato, mentre solo il 31% sarebbe "deluso". Coloro che sperano in una vittoria di Trump costituiscono la maggioranza tra i sostenitori di un solo grande partito politico, Fidesz, nei Paesi esaminati. Tra gli altri gruppi di destra, che in precedenza erano solidali con l'ex Presidente, ora solo un terzo dei sostenitori dell'AfD in Germania, del FPÖ in Austria o di Fratelli d'Italia in Italia vedono con favore il suo ritorno, e il sentimento è ancora più debole tra i sostenitori del Rassemblement National francese e del partito polacco Diritto e Giustizia.
Il 43% degli europei, in media, pensa che una seconda presidenza Trump renderà "meno probabile" la vittoria dell'Ucraina, mentre solo il 9% ha espresso il parere contrario. Il 41% degli europei, in media, ritiene che l'UE dovrebbe "incrementare" o "mantenere" il proprio sostegno all'Ucraina, nel caso di un ritiro degli aiuti americani causato dalla presidenza Trump.
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