Libero ma sotto condizioni: la vicenda del giovane italo-palestinese Khaled el Qaisi - arrestato il 31 agosto da Israele al valico di confine di Allenby con la Giordania senza che finora gli siano state formalizzate accuse - ha avuto uno sviluppo positivo ma non si è ancora conclusa. Il tribunale di Rishon LeTzion ha infatti stabilito la scarcerazione di El Qaisi (27 anni), imponendogli al tempo stesso per 7 giorni (fino all'8 ottobre) di risiedere nei Territori con libertà di movimento ma senza poter espatriare in quanto il suo passaporto è stata trattenuto dalle autorità. Fino a quel giorno l'italo-palestinese - che in tutto questo tempo è stato seguito dall'ambasciata italiana in Israele e visitato più volte in carcere dai diplomatici - sarà a disposizione della magistratura israeliana.
Le condizioni - secondo fonti ben informate - sono legate alle indagini sul suo conto ancora in corso da parte delle autorità inquirenti. Del rispetto delle condizioni si è fatto garante un parente del giovane ed è stata pagata una cauzione a quanto risulta di modesta entità. E' probabile che El Qaisi - seguito in Israele dall'avvocato Ahmad Khalifa - vada a stare a casa dei parenti che si trovano a Betlemme ma questo non gli impedirà che possa spostarsi in altre località della Cisgiordania. Quello che potrà succedere l'8 ottobre nessuno è in grado di dirlo con certezza, visto che le indagini sono ancora in corso e che le accuse non sono state finora rese note. Quella di oggi è stata la quarta udienza sul caso dopo quelle passate che avevano prorogato la detenzione. Una detenzione cautelare che - come aveva spiegato la famiglia di El Qaisi lo scorso 21 settembre - sarebbe decaduta se entro tre giorni dal primo ottobre le autorità israeliane non avessero presentato prove a suo carico. Ora quindi El Qaisi - di padre palestinese e madre italiana e marito di un'italiana - è libero ma la sua situazione resta ancora sotto esame fino all'8 ottobre. El Qaisi si trovava con la moglie Francesca Antinucci e il figlioletto quando - dopo un periodo di vacanza trascorso a Betlemme - fu prima fermato e poi arrestato al valico di Allenby e trasferito - come si seppe successivamente - in prigione a Petah Tikva. Alla coppia furono sequestrati i cellulari e Antinucci dovette tornare in Italia da sola. El Qaisi - iscritto al corso di laurea triennale in Lingue e civiltà orientali alla Sapienza di Roma - è il fondatore del Centro di documentazione palestinese. La rettrice dell'Ateneo, Antonella Polimeni, ha detto di aver appreso "con sollievo la notizia della scarcerazione" e di "confidare nella costante attività del ministero degli Esteri affinché Khaled possa rientrare in Italia al più presto". "Speriamo che al termine di questi sette giorni e dopo un mese di carcere senza sapere perché, questa storia finisca presto e bene", ha auspicato anche il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury.
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