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Onu, Ue, Usa e Russia chiedono la liberazione di Bazoum

Onu, Ue, Usa e Russia chiedono la liberazione di Bazoum

Il presidente nigerino è stato catturato dai militari ribelli

ROMA, 27 luglio 2023, 18:50

Redazione ANSA

ANSACheck

Il presidente del Niger Mohamed Bazoum © ANSA/AFP

Il presidente del Niger Mohamed Bazoum © ANSA/AFP
Il presidente del Niger Mohamed Bazoum © ANSA/AFP

   Le Nazioni Unite, l'Unione Europea, gli Stati Uniti e la Russia hanno chiesto oggi ai militari nigerini di liberare il presidente Mohammed Bazoum, arrestato durante un colpo di Stato con il quale hanno rovesciato il governo di Niamey e sospeso tutte le istituzioni nazionali, chiuso le frontiere aeree e terrestri e istituito un coprifuoco dalle 22 alle 5 fino a nuovo ordine.

La condanna di Onu, Washington e Mosca

   Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, "condanna fermamente il cambio di governo incostituzionale" in Niger, ha detto il suo portavoce. Guterres è "profondamente turbato" dall'arresto del presidente Bazoum da parte di membri della Guardia presidenziale, ha affermato in un comunicato Stephane Dujarric. "Il segretario generale chiede la fine immediata di tutte le azioni che minano i principi democratici in Niger", ha aggiunto il portavoce di Guterres. Successivamente, l'Onu ha chiesto che il presidente del Niger sia "immediatamente' liberato.

    Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiamato il presidente Bazoum - di cui Washington ha chiesto l'immediata liberazione - "per esprimere il forte interesse degli Stati Uniti "al ripristino dell'ordine costituzionale" nel Paese. "Gli Usa si uniscono al popolo nigerino e ai partner regionali e internazionali nel condannare il tentativo di prendere il potere con la forza", si legge in una nota del Dipartimento di Stato americano. Blinken ha sottolineato che il forte "partenariato economico e sulla sicurezza tra Usa e Niger dipende dalla continuazione del governo democratico e dal rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani".

   Anche la Russia ha sollecitato il rapido rilascio di Bazoum. "Contiamo sul rapido rilascio del presidente Bazoum da parte dei militari", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova in un comunicato, invitando "tutte le parti in conflitto ad astenersi dall'uso della forza e risolvere tutte le controversie attraverso un dialogo pacifico e costruttivo ".

L'Europa unita contro il putsch

   Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha riferito che anche lui ha parlato con Bazoum, al quale ha "assicurato pieno sostegno
dell'Ue". "Condanniamo fermamente ogni tentativo di destabilizzazione del Niger. L'Ue si associa alle dichiarazioni della Unione africana e dell'Ecowas, sostiene l'ordine costituzionale e gli sforzi del presidente dell'Ecowas Patrice Talon", ha scritto in un tweet Michel, che nella giornata di ieri Michel ha avuto due colloqui telefonici con il presidente dello Stato sahariano.

   Parigi e Berlino si sono unite a questa posizione, condannando "qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza" in Niger, come ha dichiarato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. "La Francia è preoccupata per gli avvenimenti in corso in Niger e segue attentamente l'evoluzione della situazione, condanna fermamente ogni tentativo di prendere il potere con la forza e si unisce agli appelli dell'Unione africana e dell'Ecowas per ripristinare l'integrità delle istituzioni democratiche del Niger", si legge in un post pubblicato dalla
Colonna sui social. Il ministero degli Esteri tedesco, intanto, ha dichiarato che "seguiamo con grande preoccupazione gli eventi in Niger. Condanniamo il tentativo di alcuni militari di rovesciare l'ordine democratico costituzionale del Niger e li invitiamo a rilasciare
immediatamente il democraticamente eletto presidente Bazoum". Per Berlino, "gli sforzi dell'Unione Africana e dell'organizzazione regionale Ecowas a questo proposito hanno il nostro pieno sostegno. La violenza non è un mezzo per far valere interessi politici o personali".

   Da parte sua, la Farnesina ha informato essere "in stretto raccordo" con l'ambasciata italiana nel Niger, che "continua a monitorare l'evoluzione della situazione politica e di sicurezza nel Paese, ove sono presenti circa 170 connazionali" aggiungendo che la missione diplomatica è operativa e l'Unità di Crisi è stata attivata attivata. Numero di emergenza:+39 06 36225. 

Tensione a Niamey

   Nel frattempo, però, il capo di stato maggiore dell'esercito del Niger ha annunciato di "sottoscrivere la dichiarazione" dei golpisti. "Il comando militare delle Forze armate nigeriane (Fan)" ha "deciso di sottoscrivere la dichiarazione delle Forze di difesa e sicurezza", si legge in un
comunicato firmato dal generale Abdou Sidikou Issa, al fine di "consentire evitare uno scontro mortale tra le diverse forze". Il generale  ha annunciato oggi "di sottoscrivere la dichiarazione" dei soldati golpisti, letta mercoledì sera alla televisione nazionale, che pone "fine al regime" del presidente Bazoum, sequestrato dai membri della guardia presidenziale che hanno circondato la sua residenza.

   I golpisti hanno annunciato che "tutte le istituzioni derivanti dalla settima repubblica sono sospese. I segretari generali dei ministeri si occuperanno dell'invio di affari correnti. Le forze di difesa e di sicurezza stanno gestendo la situazione. Tutti i partner esterni sono invitati a non ingerire", si legge in una dichiarazione del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp). "Le frontiere terrestri e aeree sono chiuse fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata e da oggi è stabilito il coprifuoco dalle 22 alle 5 per tutto il territorio fino a nuovo avviso", aggiunge il Cnsp. 

   La dichiarazione dei militari arriva dopo una giornata di tensione a Niamey, segnata da quello che il regime ha definito "un cambiamento di umore" da parte della guardia presidenziale, che da mercoledì mattina detiene il presidente Bazoum nella sua residenza ufficiale. I colloqui tra le due parti per cercare di trovare una soluzione sono falliti. 

   Ma il ministro degli Esteri e premier ad interim del governo del Niger, Hassoumi Massoudou, ha respinto oggi il colpo di Stato militare, affermando che il suo governo rappresenta "le autorità legittime e legali" del Paese. "Il potere legale e legittimo è quello esercitato dal presidente eletto del Niger, Mohamed Bazoum", ha affermato Massoudou in un'intervista a France 24. Bazoum è "in buona salute" ed è attualmente tenuto prigioniero dai militari golpisti presso la presidenza di Niamey, ha aggiunto.

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