/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Birmania: colpi di mortaio su una chiesa, morte due donne

++ Birmania

Birmania: colpi di mortaio su una chiesa, morte due donne

Fides: 'L'attacco dell'esercito a Kayan Kayah nella notte'

ROMA, 24 maggio 2021, 12:32

Redazione ANSA

ANSACheck

Foto d 'archivio © ANSA/EPA

Foto d 'archivio © ANSA/EPA
Foto d 'archivio © ANSA/EPA

I militari dell'esercito birmano la scorsa notte hanno attaccato con colpi di artiglieria il villaggio di Kayan Tharyar, a 7 chilometri da Loikaw, capitale dello Stato di Kayah, con l'obiettivo di colpire presunti gruppi ribelli. Uno dei proiettili di mortaio ha colpito la chiesa uccidendo almeno due donne e ferendo numerosi altri sfollati che vi avevano cercato rifugio. Lo riferiscono all'Agenzia Fides i Gesuiti in Myanmar. 

Gli abitanti del villaggio di Kayan Tharyar ritenevano che la chiesa parrocchiale sarebbe stato un "luogo dove potersi rifugiare in sicurezza per chi era in fuga da incidenti e sparatorie nella zona ma hanno dovuto tragicamente ricredersi", riferiscono i Gesuiti. Anche la cattedrale del Sacro Cuore di Pekhon (a una quindicina di chilometri da Loikaw) è stata danneggiata dai colpi di artiglieria. I Gesuiti in Birmania condannano questi "odiosi crimini nel modo più forte possibile" e chiedono che "i militari birmani siano chiamati a risponderne. I militari - sottolineano ancora i religiosi - devono immediatamente smettere gli attacchi contro i civili e contro le chiese". Commenta all'Agenzia Fides padre Maurice Moe Haung, prete birmano dei Missionari della carità, residente in Italia: "Oggi il compito dei fedeli cattolici in Myanmar è sempre più difficile. Vi sono innocenti indifesi che vivono una tragedia inaudita e la gente prova a difendersi con armi artigianali. Vi è un uso sproporzionato della forza armata che alimenta la spirale della violenza. Oggi ci uniamo al Papa per dire nuovamente: stop alla violenza".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza