/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Facebook oscura l'Australia, scontro sulla nuova legge

Facebook oscura l'Australia, scontro sulla nuova legge

Bloccata condivisione news. Canberra: 'Non ci faremo intimidire'

ROMA, 18 febbraio 2021, 17:42

Gaetana D'Amico

ANSACheck

Facebook blocks Australian users from viewing and sharing news © ANSA/EPA

Facebook blocks Australian users from viewing and sharing news © ANSA/EPA
Facebook blocks Australian users from viewing and sharing news © ANSA/EPA

E' scontro fra Facebook e il governo australiano. Il social network fondato da Mark Zuckerberg ha bloccato la condivisione di link e notizie degli utenti in Australia. Una decisione che il premier di Canberra ha subito definito "da arroganti" reagendo con rabbia: "Non ci faremo intimidire", è stato il monito di Scott Morrison. La mossa senza precedenti di Fb è una forma di ritorsione contro la legge in via di approvazione in Australia che costringerebbe i colossi del web come Google e la stessa Facebook a pagare gli editori per la condivisione delle news.

Una proposta, quella australiana, che secondo il social network fraintende i suoi rapporti con gli editori. Gli editori internazionali potranno continuare a pubblicare contenuti su Facebook, ma i link e i post non potranno essere visti o condivisi dal pubblico australiano. Come risultato, questa mattina gli utenti di Facebook non sono stati in grado di visualizzare i link alle notizie dei media locali o internazionali e le persone che vivono all'estero non hanno potuto accedere alle notizie australiane. Penalizzati anche molti servizi di emergenza locali: le pagine che contenevano notizie con segnalazioni di focolai di covid, incendi e fenomeni meteorologici, sono sparite dalle loro pagine Facebook. Vigili del fuoco, servizi medici e meteo d'emergenza fino a ieri usavano queste pagine per condividere notizie rilevanti.

Facebook in seguito ha affermato che si trattava di un errore e molte di queste pagine sono ora di nuovo online. Nonostante il blocco messo in atto da Fb, il premier australiano è comunque deciso ad andare avanti: la proposta di legge è stata approvata mercoledì dalla Camera bassa del Parlamento e avrà l'ok probabilmente la prossima settimana anche dal Senato. In un comunicato posto proprio sul social network, Morrison ha detto che le grandi aziende tecnologiche forse stanno cambiando il mondo, ma questo non vuol dire che dovrebbero gestirlo. "La decisione di Facebook di togliere l'amicizia all'Australia, bloccando le informazioni essenziali sui servizi sanitari e di emergenza, è tanto arrogante quanto spiacevole", ha detto. "Sono in contatto con i leader delle altre nazioni su questa questione. Non ci faremo intimidire", ha aggiunto. Quindi ha esortato Facebook a collaborare in modo costruttivo con il governo, "come Google ha recentemente dimostrato in buona fede".

Google e Facebook hanno combattuto la proposta di legge australiana perché dicono che non riflette il funzionamento di Internet e "penalizza ingiustamente" le loro piattaforme. Tuttavia, a differenza del social network, Google ha aggirato l'ostacolo firmando negli ultimi giorni accordi con tre principali media australiani. E non solo. E' di ieri la notizia che il colosso del web ha anche accettato di pagare la News Corp di Rupert Murdoch per i contenuti dei siti di notizie nel suo impero mediatico.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza