Un miliardo di euro di investimenti avviati nel 2023, tra risorse proprie e di altre amministrazioni, una cifra che entro il 2026 raggiungerà i 4,7 miliardi per interventi di rifunzionalizzazione e riuso degli immobili, interventi già cresciuti da giugno 2021 e gennaio 2024 del 47% (da 384 a 566).
L'Agenzia del Demanio investe sempre di più sul patrimonio pubblico, stando al Rapporto 2024 'L'Italia e i suoi beni', presentato oggi a Palazzo Montecitorio. Un'attività che però non basta da sola a coprire la mole di immobili da valorizzare sparsi in tutto il Paese, tanto che l'ente punta ora a un partenariato pubblico-privato, per incrementare "il valore sociale economico e ambientale sui territori".
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La riqualificazione degli immobili poco o male utilizzati messa a punto dall'Agenzia (che gestisce 44 mila beni per un valore di 62,8 miliardi di euro), ha permesso lo scorso anno di raggiungere 70 milioni di risparmi in locazioni passive, quanto cioè le pubbliche amministrazioni pagano ai privati per l'affitto di sedi non di proprietà dello Stato, tagli ai costi che dal 2027 raggiungeranno - sempre stando al Rapporto - i 147 milioni di euro annui. Per continuare ad abbattere la spesa pubblica, ma soprattutto per aprire gli immobili pubblici ai cittadini, fornire nuovi servizi e rispondere alle esigenze abitative delle famiglie, l'appello è dunque ora rivolto ai privati. "Invitiamo gli investitori legati ai territori, ma anche player nazionali e internazionali, a condividere una nuova visione, dove lo scopo sociale, ambientale e culturale assume un valore per l'investimento" ha detto la direttrice dell'Agenzia, Alessandra dal Verme, auspicando "una collaborazione" con istituzioni e privati, in una "strategia integrata", perché altrimenti "è impossibile fare da soli".
Un appello questo, condiviso anche dal viceministro dell'Economia, Maurizio Leo. Gli immobili del patrimonio pubblico sono "un asset fondamentale della nostra economia", dalla cui "valorizzazione" derivano "risorse significative", ha sottolineato, ma per riqualificarli "c'è la necessità di alleanze, collaborazione e condivisione tra pubblico e privato". "Lo Stato c'è si prende cura dei suoi beni", ma ora "gli investitori privati" sono sollecitati intervenire "per creare ricchezza", ha aggiunto il viceministro. "Al privato non viene chiesto di snaturarsi, ma un cambio di paradigma". Intanto, il perno della nuova strategia per riqualificare i beni insieme ad enti territoriali e investitori privati è il Piano città dell'immobile pubblico, già messo a punto dall'Agenzia per 17 città. Tra gli interventi più rilevanti inseriti, ha rimarcato dal Verme, il Parco della giustizia di Bari, l'ex complesso carcerario di Perugia, la Manifattura tabacchi di Torino e Roma Tor Vergata.
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