Una sala gremita di personalità ha
accolto stamane il cardinale Mauro Gambetti, arciprete di San
Pietro e vicario del Papa per la Città del Vaticano, per la
conferenza organizzata dall'Ente Nazionale per il Microcredito
presso la sala Pininfarina di Confindustria. L'evento dal titolo
'Chiesa e cultura d'impresa nel Magistero di Francesco' si è
aperto con l'indirizzo di saluti del direttore generale di
Confindustria, Raffaele Langella: "Dall'incontro tra
spiritualità e cultura del lavoro sono emersi molti grandi
imprenditori italiani che hanno giocato un ruolo fondamentale
nella ricostruzione e nel successivo sviluppo del nostro Paese",
ha evidenziato Langella, ponendo l'accento "sull'importanza di
ricercare un punto di equilibrio tra sviluppo economico e
responsabilità sociale".
Nella conferenza Gambetti ha affrontato i temi dell'economia
sociale e di mercato di Francesco: "Voi siete diventati
imprenditori perché un giorno siete rimasti affascinati
dall'odore del laboratorio, dalla gioia di toccare con le vostre
mani i vostri prodotti, dalla soddisfazione di vedere che i
vostri servizi sono utili: non dimenticatelo mai, è così che è
nata la vostra vocazione", ha scritto Papa Francesco lo scorso
agosto in un suo Messaggio agli imprenditori francesi.
La vocazione dell'imprenditore è considerata dal Papa una
sorta di "atto creatore", che promuove la dignità delle persone
legate all'azienda, concorre al bene comune ed è in qualche modo
partecipazione alla creazione di Dio. Questo orizzonte offre
piena luce per la comprensione del dettato dei padri
costituenti, che definirono l'Italia "una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro", da cui discendono diritti e
doveri per contribuire al progresso "materiale e spirituale
della società". Infatti, ha spiegato il cardinale, "lavorando,
la persona si edifica e cresce anche spiritualmente. Nel
pensiero della Chiesa e del Papa, attraverso il lavoro che dà
dignità all'uomo, è possibile superare la miseria. Per questo il
compito dell'impresa è generare valore ed essere alternativa
all'assistenzialismo. In tal senso, in una prospettiva di
servizio del bene comune, anche la produzione della ricchezza e
la sua moltiplicazione ottenuta con sacrificio (fatica) sono una
cosa buona, un dono di Dio, strumenti per favorire il benessere
di tutti".
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