(di Simona D'Alessio)
Sbrogliare la 'matassa' normativa del
Fisco, visto che, dagli anni '70 ad oggi, è piovuta "una miriade
di provvedimenti, spesso estemporanei e basati su esigenze di
gettito contingenti", che hanno fatto diventare la materia
tributaria "un ginepraio" che ha aperto la strada ai dubbi (e,
quindi, al contenzioso), mantenendo una certa "iniquità". E dare
fiato ad una riforma complessiva dell'Imposta sul reddito delle
persone fisiche (l'Irpef), caratterizzata da una "revisione
dell'attuale curva di tassazione, che privilegi il lavoro", e
vada "ulteriormente a sgravare i redditi medi (da 15.000 a
50.000 euro)", equiparando i livelli di tassazione tra
occupazione dipendente e autonoma.
È questa la "missione possibile" che il Consiglio nazionale
dei commercialisti, che conta oltre 120.000 professionisti
iscritti agli Albi, affida alla politica, ad una decina di
giorni dalle elezioni del 25 settembre; nel corso di un
dibattito tra il presidente della categoria Elbano de Nuccio ed
alcuni parlamentari uscenti ed aspiranti ad un seggio (Maria
Cecilia Guerra candidata del Pd - per un'Italia democratica e
progressista, Luigi Marattin per Azione - Iv, Emiliano Fenu per
il M5s, Armando Siri per la Lega e Maurizio Leo per FdI), è
stata posta sul tavolo l'esigenza di giungere ad "una
sostanziale semplificazione normativa e alla riorganizzazione
dei codici tributari e del calendario fiscale", nonché ad "un
piano di pagamento straordinario dei debiti di natura fiscale e
contributiva". Un'idea, quest'ultima, ispirata dalla "situazione
in cui versano imprese, lavoratori e famiglie, sempre più in
difficoltà" nel far fronte alle pendenze pregresse: lo Stato
"garantisca le banche e le altre Istituzioni finanziarie per
finanziamenti finalizzati alla rateizzazione di tributi e
contributi dovuti", che "avrebbero una durata non superiore a 15
anni, con la possibilità di avvalersi di un preammortamento fino
a 36 mesi, con copertura pari al massimo al 70% dell'importo
finanziato", ha spiegato de Nuccio. È necessario, ha scandito,
che si compia "il passaggio evolutivo da fisco di sostegno a
fisco di rilancio", a supporto, cioè, della crescita del sistema
economico.
Ad invocare ascolto dalla politica anche Confprofessioni: per
la Confederazione presieduta da Gaetano Stella "gli interventi
mirati al contenimento dei prezzi energetici, messi in atto
dall'attuale governo, non sono più sufficienti". E il Pnrr dovrà
"valorizzare" il ruolo dei professionisti, "intermediari con la
Pubblica amministrazione e la società".
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