Borse europee in ordine sparso a
metà seduta in attesa di indicazioni da Wall Street e della
lettura, in serata, delle minute della Fed, da cui arriveranno
segnali sugli umori dei banchieri centrali americani.
I listini, reduci da alcune sedute poco brillanti, faticano a
imboccare con decisione la strada del rialzo, complice la brutta
seduta delle Borse asiatiche dove hanno tenuto banco le
preoccupazioni per l'economia cinese e il suo traballante
comparto immobiliare. A poco è servito il dato sul pil
dell'Eurozona, che nel secondo trimestre ha ripreso a crescere,
come nelle attese, dello 0,3%.
Milano, chiusa ieri per festività, indossa la maglia nera
(-0,6%) davanti a Londra (-0,3%), che ha visto l'inflazione a
luglio rallentare sotto il 7% ma meno delle attese degli
economisti. In rialzo frazionale Parigi (+0,1%), Francoforte
(+0,1%) e Madrid (+0,2%) mentre a Wall Street i future sono
inchiodati sulla parità.
A Milano scivolano Cnh (-3,6%), Saipem (-2,2%), Campari
(-1,8%), Diasorin (-1,7%), Stellantis (-1,4%) e Leonardo (-1,3%)
mentre avanzano Mps (+1,3%), Bper (+2,7%), Ferrari (+1%) e
Amplifon (+0,8%). Lo spread Btp-Bund si mantiene stabile a 168
punti base mentre il rendimento del decennale italiano lima al
4,32%.
Sul fronte energetico gira in calo il gas (-0,9% a 38,47
euro), dopo uno strappo in avvio causato dal rischio di uno
sciopero presso alcuni impianti di liquefazione in Australia.
Debole il petrolio (-0,1%), con il Wti a 80,89 dollari al barile
e il brent a 84,79 dollari. Prosegue il recupero del rublo sul
dollaro dopo l'intervento della banca centrale russa: la valuta
di Mosca scambia a 96,7 sul biglietto verde, in rialzo
dell'1,3%.
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