Borse europee deboli nel finale
insieme a Wall Street, mentre il greggio si porta su nuovi
minimi dello scorso 26 settembre a causa del Covid in Cina. Gli
occhi sono poi puntati sui verbali della Fed e della Bce attesi
rispettivamente per mercoledì e giovedì. Ultima è Milano
(-1,35%), frenata dallo stacco delle cedole. Fanno meglio
Francoforte (-0,3%), Parigi e Londra (-0,15% entrambe), corsa
solitaria per Madrid (+0,73%). Sale a 193,2 punti 192 punti il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il
rendimento annuo italiano in crescita di 3,3 punti al 3,91%.
Cala il greggio (Wti -5,54% a 75,64 dollari al barile e Brent
-5,42% a 82,86 dollari al barile) mentre inverte la rotta il gas
(-0,01% a 115,5 euro al MWh ad Amsterdam), in attesa del vertice
dei ministri europei dell'energia di giovedì prossimo 24
novembre. In rialzo il dollaro a 0,975 euro e 0,846 sterline.
Le vendite si concentrano sul comparto petrolifero a partire
da Eni (-5,44%), che stacca la cedola insieme a Tenaris
(-6,01%). Sotto pressione anche Saipem (-5,97%), che sconta
anche gli effetti del rigetto del ricorso in Algeria contro la
condanna per la vicenda Gln3. Segno meno per Bp (-3,57%),
TotalEnergies (-2,93%) e Shell (-2,8%). I nuovi casi di Covid in
Cina pesano sul lusso, da Adidas (-4,52%) a Moncler (-3,27%) e
Richemont (-1,5%). Deboli gli automobilistici Volkswagen
(-1,58%) e Porsche Holding (-1,53%), tengono invece Renault
(+0,7%) e Stellantis (+0,67%).
In Piazza Affari effetto cedola su Intesa Sanpaolo (-3,5%),
Mediobanca (-7,48%), Mediolanum (-2,97%), Recordati (-0,43%),
Poste (-2,92%) e Terna (-1,2%).
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