Materie prime in calo nell'ultima
seduta della settimana dopo oltre 6 mesi di guerra tra Russia e
Ucraina. Cedono il grano, con il prosieguo delle esportazioni
dai porti ucraini sul Mar Nero, ma anche il greggio, che si
stabilizza sotto quota 90 dollari al barile, e il gas, di nuovo
sotto i 200 euro al MWh. Nel dettaglio lo sconto sul grano duro
è pari allo 0,4% a 922,5 dollari per unità contrattuale da 5mila
staia. In calo dello 0,56% il grano tenero a 840,25 dollari.
Cede lo 0,06% a 85,07 dollari al barile il greggio Wti, mentre
sale dello 0,24% a 91,06 dollari all barile il Brent del Mare
del Nord. Lascia sul campo il 6,9% a 199,5 euro al MWh il gas
naturale sulla piazza di Amsterdam per le consegne in ottobre,
mentre a Londra il ribasso dei futures sul prossimo mese è del
12,16% a 339,55 penny per ogni singola unità termica (Mbtu).
Sul fronte dei metalli cedono l'oro (-1,67% a 1.658 dollari
l'oncia), l'argento (-2,65% a 18,85 dollari l'oncia), il ferro
(-1,17% a 715,5 dollari la tonnellata) e l'acciaio (-1,36% a
3.696 dollari la tonnellata).
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