Le 100 piccole e medie banche
italiane rischiano di subire maggiormente gli effetti della
crisi per la minore capacità di gestire l'inevitabile aumento
dei crediti deteriorati che porterà il rallentamento
dell'economia e l'infiammata dei prezzi. La lente della Banca
d'Italia, che sovrintende gli istituti 'meno significativi'
fuori dalla vigilanza diretta della Bce, si è posata su questa
classe di istituti ma gli strumenti per intervenire, prima del
commissariamento, sono limitati. E anche dopo l'eventuale
esplodere di una crisi aziendale non è disponibile un meccanismo
europeo che non sia la liquidazione. I problemi, segnalati più
volte in questi giorni dai vertici della Banca d'Italia (il
governatore Visco e il vice dg Angelini) rischiano di dover
costringere il sistema bancario a costosi interventi di
salvataggio tramite il Fondo interbancario o con aggregazioni.
L'attenzione è così ora rivolta ai prossimi mesi. Se alcune
delle piccole banche vantano livelli di ricavi ed efficienza
buoni, ve ne sono molte con una bassa redditività e soprattutto
una minore capacità dei vertici di gestire i rischi di credito e
i cambiamenti tecnologici.
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