Sono Bolzano (+112,9%), Trento
(+109,2%) e Lodi (+79,8%) le tre città italiane dove si è
registrato il maggiore aumento per i costi di luce e gas mentre
a
a Catania (+11,1%), Imperia (+11%) e Sassari (+10%) si sono
registrati i maggiori incrementi di prezzi per gli alimentari.
E' quanto risulta da uno studio dell'
Unione Nazionale Consumatori che ha stilato la classifica
completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto
riguarda 2 voci del paniere, cibo e bevande, e luce e gas,
elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di maggio.
A guidare la classifica è Catania dove per cibo e bevande si
registra un rialzo dell'11,1% rispetto a maggio 2021, +643 euro
in termini di aumento del costo della vita per una famiglia
media, al secondo posto Imperia, con un incremento dei prezzi
dell'11% e un aggravio annuo pari a 589 euro, al terzo Sassari
con +10%.
Seguono Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in
settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia,
Pescara e Messina (tutte con 9,2%).
La città più risparmiosa per mangiare e bere è Milano, dove i
prezzi crescono "solo" del 4,7%, seguita da Mantova (5%) e Como
(5,2%).
Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che
include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per
riscaldamento e combustibili solidi, in alcune città si è
addirittura varcata la soglia del raddoppio.
A vincere la classifica dei cittadini più tartassati è Bolzano,
dove le spese per luce e gas decollano del 112,9% su maggio
2021, seguita da Trento, +109,2%, anche qui oltre il doppio. Sul
gradino più basso del podio Lodi (+79,8%). Seguono tutte città
della Lombardia, un segno che in questa regione evidentemente ci
sono state maggiori speculazioni che altrove: Milano +78,2%,
Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con
+76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%),
Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%).
Le città meno svantaggiate sono Sassari (+51,6%), Reggio
Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2% per entrambe).
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