Piazza Affari si conferma pesante
dopo 4 ore di contrattazioni, con l'indice Ftse Mib in calo
dell'1,93% a 24.925 punti. Quasi completamente in rosso l'intero
paniere delle blu chips, ad eccezione di Leonardo (+2,9%), con
l'invio di armi e finanziamenti per acquistarle all'Ucraina, Eni
(+1,07%), con il greggio sui massimi (Wti +2,8% a 98,5 dollari
al Barile, Brent +3,23% a 101,13 dollari al barile), Terna
(+0,35%) e Ferrari (+0,1%).
Sotto pressione Moncler (-4,95%) e Nexi (-4,16%), la fintech
Nexi (-4,2%), mentre sono in corso negoziati per il blocco delle
banche russe dal sistema di pagamento internazionale Swift. In
campo bancario invece fallisce il tentativo di rimbalzo di
Unicredit (-1,23%), penalizzata nella vigilia per l'esposizione
in Russia. Più pesanti Intesa (-3,58%), Bper (-3,23%) e Banco
Bpm (-2,37%), mentre il differenziale tra Btp italiani e Bund
tedeschi risale a 153,9 punti, ma con il rendimento annuo in
calo di 2,32 punti base all'1,526%, più che in Gran Bretagna
(-1,48 punti), Germania (-1,63 punti) e Francia (-1,78 punti).
Sotto pressione Diasorin (-3,25%), Stm (-2,96%) e Stellantis
(-2,39%), il cui amministratore delegato Carlos Tavares presenta
oggi il piano Strategico e parla di "effetti marginali e
insignificanti" per il Gruppo dalle sanzioni alla Russia.
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