L' Ue nelle stime invernali
rivede a ribasso il Pil italiano nel 2022 prevedendo un +4,1%
quando, nel rapporto dello scorso novembre, configurava una
crescita al 4,3%. Per il 2023 l'Ue stima un Pil al +2,3%. "Le
previsioni di breve termine sono oscurate dalla prolungata
interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi
dell'energia. Si prevede che l'erosione del potere di acquisto e
l'attenuazione della fiducia dei consumatori scalfiscano la
crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l'attività
economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui ad
espandersi nella seconda parte dell'anno", scrive l'Ue. L'Ue nel
complesso ha raggiunto il livello del Pil precedente alla
pandemia nel terzo trimestre del 2021 e si prevede che tutti gli
Stati membri abbiano superato questa pietra miliare entro la
fine del 2022. Il rallentamento della crescita configurato in
autunno è stato più acuto del previsto. Ma, si sottolinea,
"incertezza e rischi" per la ripresa "restano alti, notevolmente
aggravati dalle tensioni geopolitiche in Est Europa".
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