Negative le principali Borse
europee, dopo che l'Asia ha chiuso contrastata, in parte spinta
verso l'altro dai dati macroeconomici della Cina. I future Usa
sono a velocità diverse, con Dow Jones e S&P 500 in calo e
Nasdaq 100 in crescita, in un clima generale di attenzione
all'evoluzione della pandemia da Covid 19, in particolare per le
varianti. Ne guadagna il bene rifugio, l'oro (+0,9%), a 1.831
dollari l'oncia. Tra le materie prime sono in rialzo metalli
come il minerale di ferro (+1,3%) a 1.231 dollari la tonnellata
e l'acciaio rebar (+0,8%) a 5.546 dollari alla tonnellata. La
Piazza peggiore è Madrid (-1%), seguita da Francoforte (-0,7%),
Parigi (-0,4%) e Londra (-0,05%), dove risultano in calo le
richieste di disoccupazione, ma il tasso aumenta, al contrario
delle previsioni di stabilità. In linea Milano (-0,9%), con lo
spread a 103,7 punti. Attesi i dati sui sussidi di
disoccupazione anche negli Usa. Dagli Stati Uniti arriveranno i
conti di Morgan Stanley e l'indice di produzione di luglio della
Fed di Philadelphia, oltre alla produzione industriale nazionale
di giugno.
L'indice d'area del Vecchio continente, Stoxx 660, cede quasi
lo 0,4%, sotto il peso soprattutto del comparto energetico. Col
greggio in calo (wti -1,7%) a 71,8 dollari al barile, col
mercato che guarda a un possibile accordo dell'Opec plus su un
aumento delle quote di produzione di alcuni Paesi. Tra i
petroliferi, la peggio va a Aker (-3%) e Omv (-2,8%).
Nell'industria si registra qualche forte calo, in particolare
per le apparecchiature elettriche, come per Siemens Gamesa
(-13,7%) , Siemens Energy (-8,8%) e Vestas (-6,4%). Tra le auto
male in particolare Renault (-2,4%9 e Volkswagen (-1,9%). Niente
di buono per le banche, con la quasi totalità in perdita,
cominciando da Bank of Ireland (-2,8%) e Unicredit (-1,3%), con
qualche eccezione per il Nordeuropa, come per Skandinaviska
(+2,7%) e Hsbc (+0,1%).
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