C'è voglia di riscatto sui
principali mercati di borsa in Europa dopo lo scivolone della
vigilia, costato oltre 150 miliardi di euro di capitalizzazione.
La migliore stamane è Parigi (+1,11%), seguita da Milano
(+0,8%), Francoforte (+0,5%), Londra (+0,46%) e Madrid (+0,15%).
Rimane alta l'attenzione sulla variante Delta del coronavirus,
inferiori alle stime degli analisti i dati inglesi sul Pil e
sulla produzione industriale, diffusa quest'ultima anche
dall'Italia. Atteso un intervento della presidente della Bce
Christine Lagarde, seguito dai verbali dell'ultimo direttivo
dell'Eurotower. Girano in positivo i futures Usa in attesa del
report semestrale della Fed sulla politica monetaria, delle
scorte di magazzino e delle vendite all'ingrosso. Prosegue la
corsa del greggio (Wti +0,8% a 73,53 dollari al barile) dopo il
calo segnato dalle scorte Usa e nonostante lo stallo in sede di
Opec. Sotto pressione invece i metalli, a partire dal ferro
(-3,02% a 1.171 dollari la tonnellata). In calo anche il rame
(-1,4% a 9.323 dollari la tonnellata) e l'alluminio (-2,3% a
2.442 dollari la tonnellata), mentre l'acciaio lascia sul campo
l'1% a 5.346 dollari la tonnellata) e l'oro segna un calo dello
0,74% a 1,804 dollari l'oncia. Stabile lo spread tra Btp e Bund
a 107,7 punti, con il rendimento annuo sostanzialmente stabile
allo 0,762%.
A parte il comparto petrolifero, con Shell (-0,39%) e
Totalenergies (-0,31%) in calo ed Eni (+0,37%) in lieve rialzo,
prevalgono gli acquisti su tutti i settori, a partire dall'auto,
penalizzata nella vigilia dai timori per una nuova stretta
dell'Ue sulle norme antinquinamento e dalla maximulta comminata
da Bruxelles a Volkswagen (+2,29%) e Bmw (+1,66%), che oggi
rimbalzano insieme a Daimler (+1,39%). Quest'ultima, che aveva
ammesso per prima il cartello fra i costruttori tedeschi sui
motori Diesel, è stata in realtà risparmiata dalla sanzione.
Bene Renault (+2,57%), che punta sull'idrogeno, e Stellantis
(+1,6%), all'indomani dei piani sull'auto elettrica. Acquisti
sui bancari Banco Bpm (+2,82%), fresca di 'social bond' da 500
milioni, Unicredit (+1,47%), che potrebbe cedere circa 2
miliardi di euro di Npl. Seguono SocGen (+1,5%), Credit Agricole
(+1,1%) e Bnp (+1%).
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