Ultima seduta della settimana in
leggero rialzo per la Borsa di Milano, in linea con gli altri
mercati azionari europei: l'indice Ftse Mib ha chiuso in
crescita dello 0,35% a 25.510 punti, l'Ftse All share in aumento
dello 0,31% a quota 27.975. Sostenuti dalla prima parte di
giornata positiva di Wall street, non spaventata dai dati
dell'inflazione statunitense, i listini finanziari del Vecchio
continente si sono infatti mossi in generale tenuta: Londra ha
chiuso in crescita dello 0,37%, con Francoforte in aumento dello
0,12%, Zurigo in frazionale rialzo dello 0,02% e Parigi in calo
dello 0,12%.
Qualche tensione invece sui titoli di Stato: lo spread tra Btp e
Bund tedeschi a 10 anni ha avuto un andamento in progressivo
rialzo: il differenziale ha concluso la seduta a 107,9 punti
base rispetto ai 105 dell'avvio, con il rendimento del titolo
del Tesoro allo 0,92%.
Questo non ha pesato sulle banche (Intesa +0,9%, Unicredit
+0,5%, Mps -0,8%), ma nel listino principale di Milano il titolo
migliore è stato quello di Buzzi, gruppo presente nel mercato
Usa, salito del 3,9% finale dopo l'accordo bipartisan negli
Stati Uniti per il piano infrastrutturale da 1.000 miliardi.
Molto bene anche Banca Mediolanum (+2,8%), con Cnh in aumento
dell'1,6%, Banca Generali dell'1,5% ed Exor dell'1,3%. Per
contro fiacche Enel (-0,3%) e Bper (-0,4%), con Pirelli, Inwit e
Terna in ribasso di mezzo punto percentuale. Più debole Hera,
che ha chiuso in calo dello 0,9% a 3,5 euro.
Fuori dal paniere dell'Ftse Mib, ottimi acquisti su Mediaset,
salita del 2,9% a 3,05 euro finali sopra la quota psicologica
dei tre euro dopo il dato della raccolta pubblicitaria del primo
semestre in crescita del 31% reso noto alla vigilia a mercati
chiusi.
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