Borse europpee pesanti nonostante
l'inatteso rialzo della fiducia dei manager tedeschi e francesi
(Pmi). Le tensioni tra Cina e Usa, dopo aver frenato il listino
di Shanghai, si riflettono in Europa e sui futures, con
l'emergenza Covid sempre atttuale. A parte Londra (-1,75%) e
Madrid (-1,85%), gli altri listini lasciano sul campo oltre il
2%, da Milano (-2,3%) a Francoforte (-2,2%) e Parigi (-2,1%). In
calo di quasi l'1% i futures sul Dow Jones e dell'1,3% quelli
sul Nasdaq. Si mantiene sui massimi dal gennaio 2018 l'euro, a
quota 1,16 dollari.
Le vendite si concentrano sul settore dei microprocessori,
dopo l'ennesimo rinvio di Intel alla produzione dei modelli da 7
nanometri. Dialog lascia sul campo il 5,8%, Asml il 5% ed Stm il
5,5%. Prese di beneficio sugli automobilistici Daimler (-1,54%),
Renault (-1,85%) e Peugeot (-2,88%) dopo la corsa della vigilia.
In campo bancario, con lo spread in rialzo a 149 punti, segnano
il passo Unicredit e Intesa (-1,8% entrambe), che si muove in
linea con l'Opas su Ubi (-1,99%). Invariata Banco Bpm, debole
invece Mps (-3,22%). A Parigi scende Bnp (-1,36%), a Londra
Barclays (-1,6%), a Madrid Bbva e Santander (-1%entrambe),
mentre Commerzbank cede lo 0,75% a Francoforte. Pesante Vodafone
dopo (-4,55%) la trimestrale inferiore alle stime degli
analisti.
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