Piazza Affari apre la settimana
all'insegna della debolezza (Ftse Mib -1,01%) in linea coi
listini europei, delusi dal Pmi manifatturiero in Germania,
nuovo segnale di rallentamento della locomotiva tedesca, e da un
accordo Usa-Cina sui dazi che, alle luce delle parole di Donald
Trump venerdì, non pare possa concretizzarsi prima delle
presidenziali del 2020. La maglia nera va alla Juventus (-4,75%)
per l'aumento di capitale da 300 milioni che il socio Exor
(-3,33%) sottoscriverà per la propria quota. Male anche Pirelli
(-3,92%) con le banche, Unicredit (-3,44%) e Banco Bpm in testa
(-3,16%), malgrado lo spread sia arretrato a 141 punti.
Mediobanca (-0,76%) limita invece i danni in attesa delle mosse
di Del Vecchio anche su Generali (+0,36%) ben intonata in
parallelo con la chiusura del riacquisto dei bond. Nel lusso
pesante Ferragamo (-3,15%), giù Tenaris (-2,78%) ed Eni (-2,83%)
con le tensioni Usa-Iran che spingono i prezzi del greggio. In
linea col listino Atlantia (-1,55%), debole Mediaset (-1,2%).
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