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Ocse: Pil dell'Italia stabile nel 2018, non mollare le riforme

Ocse: Pil dell'Italia stabile nel 2018, non mollare le riforme

Le prospettive economiche dell'organismo internazionale vedono una flessione dell'economia nel 2019

28 novembre 2017, 15:06

Redazione ANSA

ANSACheck

La crescita del Pil rimarrà sostanzialmente stabile all'1,5% nel 2018 e scenderà all'1,3% nel 2019: è quanto afferma l'Ocse nelle prospettive economiche 2018. Secondo l'organismo internazionale con sede a Parigi, i consumi privati continueranno ad essere il principale motore della ripresa, che continuerà ad avere effetti positivi su investimenti ed export.

CRESCITA RIVISTA AL RIALZO IN 2017 . L'Ocse rivede al rialzo la crescita italiana per il 2017 all'1,6%.  Le più recenti previsioni del governo indicano una crescita per l'anno in corso all'1,5%. Nelle precedenti stime l'Ocse prevedeva per il Pil dell'Italia una crescita dell'1,4% nel 2017 e dell'1,2% nel 2018

MISURE RAFFORZANO CRESCITA Le riforme contenute nella Manovra 2018 "rafforzeranno la crescita inclusiva e la riduzione del debito" in Italia. L'organismo internazionale con sede a Parigi plaude allo stop agli aumenti dell'Iva per il 2018, ma anche all'estensione dei bonus fiscali per le imprese e i "miglioramenti" nell'edilizia.

Bene anche l'introduzione da parte del governo di bonus permanenti per l'assunzione di giovani under 30, "conservando comunque le risorse per aumentare i salari dei funzionari". Inoltre, secondo l'Ocse, la prevista introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica tra privati "è un importante passo avanti per ridurre l'evasione fiscale. Ridurre la soglia di pagamento in contanti completerebbe questi sforzi", aggiunge l'organismo.

L'Ocse invita quindi i prossimi governi a non rallentare il ritmo delle riforme strutturali e il consolidamento dei conti pubblici dopo le elezioni programmate nella prima parte del 2018, perché questo "ridurrebbe la fiducia e farebbe deragliare una ripresa duratura" in Italia.

Se l'Italia vuole rafforzare la "coesione sociale" e la "crescita potenziale" deve dunque "continuare le riforme strutturali" e continuare ad impegnarsi nella riduzione di spese fiscali "senza logica sociale ed economica". Il via libera alla legge sulla Concorrenza e i progressi compiuti in parlamento sulla riforma del sistema di insolvenza "vanno nella giusta direzione", recita la scheda consacrata all'Italia dell'Economic Outlook. Inoltre, per l'Ocse, il "turnover dovuto al pensionamento di una quota importante di dipendenti pubblici nel prossimo futuro è una opportunità di ristrutturare la pubblica amministrazione".

Per quanto riguarda le donne, "sebbene la partecipazione femminile al mercato del lavoro sia aumentata, meno della metà delle donne in età lavorativa sono occupate. Rafforzare le strutture per l'infanzia amplierà le opportunità di occupazione". L'organizzazione economica internazionale dice anche che se il nuovo reddito di inclusione adottato dalle autorità italiane "verrà ben finanziato, consentirà una riduzione della povertà, soprattutto tra i bambini".

L'Ocse insiste poi sull'importanza del collegamento tra età pensionabile e aspettativa di vita per garantire "l'equità tra generazioni" e la "sostenibilità del sistema previdenziale sul lungo periodo". All'Italia viene infine chiesto di proseguire gli sforzi per "aprire i servizi pubblici locali alla concorrenza" oltre che di attuare pienamente le misure contenute nel Jobs Act, in termini di ricerca del lavoro e formazione, collegandole alle indennità di disoccupazione, per aiutare chi è alla ricerca di un impiego.

Sul fronte delle banche, infine, l' "ampio stock" di crediti deteriorati (Npl) e l'"alto livello" di debito pubblico rappresentano altrettanti elementi di "vulnerabilità finanziaria" per l'Italia. Gli Npl "pesano sui bilanci delle banche, aumentando i rischi per i conti pubblici in caso di crisi", come anche l'alto debito che limita il margine di manovra nelle politiche fiscali. L'Ocse sottolinea tuttavia che la strategia messa in campo dall'esecutivo italiano per affrontare i problemi legati alla debolezza delle banche sta "dando i suoi frutti" e i crediti deteriorati degli istituti di credito cominciano a "diminuire".

"Tra i grandi Paesi del G7 l'Italia è probabilmente tra quelli che ha davanti a sé le sfide maggiori" ma anche "i più ampi margini di progressione", ha commentato il segretario generale dell'Ocse,Angel Gurria,

Per il ministro italiano dell'Economia, Pier Carlo Padoan, quelli dell'Ocse sono "dati lusinghieri sull'Italia", ma il Paese "ha enorme bisogno di investimenti, a lungo termine, che abbiano un impatto positivo sulle grandi infrastrutture". "Il paese sta mostrando segnali di ripresa non effimeri" e "la stima di crescita del 2017 dell'Ocse è migliore di quella del governo: è 1,6%", ha proseguito il ministro sottolineando che "siccome l'Ocse sa far bene il suo mestiere, mi fido delle stime che ci ha fornito oggi".

 

 

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