Le azioni della banca centrale cinese
per arginare la pressione al ribasso dello yuan hanno inciso
sulle riserve valutarie dell'istituto che sono scese a gennaio
di 99,5 miliardi di dollari a quota 3230, il livello più basso
dal 2012. E' quanto riporta Bloomberg secondo cui tuttavia si
tratta di un calo inferiore a quanto previsto dalla media degli
analisti grazie alla serie di misure restrittive imposte dalla
banca centrale sui cambi e per arginare il deflusso di capitali,
seppure l'obiettivo resti quello di arrivare a quotazioni
fissate dal mercato. La banca centrale è intervenuta più volte
vendendo dollari dopo le forti turbolenze che hanno colpito i
mercati azionari a seguito dei dati sempre più negativi sullo
stato dell'economia del paese. L'istituto ha svalutato la moneta
a inizio anno, dopo averlo fatto ad agosto 2015, cercando poi di
stabilizzare il mercato anche attraverso una serie di
provvedimenti restrittivi e minacce di sanzioni.
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