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Venezia 80: Garrone-Mamadou, Leone a migranti che non ce la fanno

Venezia 80: Garrone-Mamadou, Leone a migranti che non ce la fanno

'Serve un canale di ingresso regolare'. Un pensiero al Marocco

09 settembre 2023

Redazione ANSA

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Garrone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Garrone - RIPRODUZIONE RISERVATA
Garrone - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Questo premio sarà di grande aiuto per il film, gli darà la possibilità di avere un pubblico più ampio", dice un commosso Matteo Garrone, ricevendo a Venezia il Leone d'argento - premio per la migliore regia per Io Capitano. "Questo film racconta il viaggio attraverso l'Africa di due ragazzi migranti che cercano di arrivare in Europa e lo fa attraverso il loro punto di vista. Mi sono aggrappato alle loro storie, al loro vissuto, cercando di dare voce a chi di solito non ce l'ha", spiega il regista, dando poi la parola a Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, alla cui storia si è ispirato.

"Il film racconta una realtà vera - sottolinea Mamadou -. Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c'è la voglia e la necessità di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani". Per Mamadou, "un canale di ingresso regolare, come ha detto anche il presidente Mattarella, aiuterebbe ad affrontare il problema. Ringrazio il festival e tutta la comunità di Caserta che aiuta gli immigrati nell'inserimento". Infine un pensiero di Garrone al Marocco colpito dal devastante terremoto: "Il film è stato girato in Senegal, ma anche in Marocco, e quindi un pensiero va al Marocco e alla tragedia che c'è stata oggi".

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