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Deaver, mio nuovo eroe tra i videogiochi

Deaver, mio nuovo eroe tra i videogiochi

Scrittore, mio Colter Shaw tra James Bond e Eastwood

MANTOVA, 06 settembre 2019, 10:28

Mauretta Capuano

ANSACheck

JEFFERY DEAVER, IL GIOCO DEL MAI - RIPRODUZIONE RISERVATA

JEFFERY DEAVER, IL GIOCO DEL MAI - RIPRODUZIONE RISERVATA
JEFFERY DEAVER, IL GIOCO DEL MAI - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci porta nella Silicon Valley e nel mondo dei videogiochi, Jeffery Deaver nel suo nuovo thriller, 'Il gioco del mai' (Rizzoli) che "ha un passo veloce, si svolge in un arco temporale breve con sorprese continue e colpi di scena" come spiega lo scrittore al Festivaletteratura di Mantova.
    Il protagonista Colter Shaw è un tracker, uno che cerca persone scomparse a bordo di un furgone da una parte all'altra degli Stati Uniti. E' una figura solitaria, conta solo su se stesso e ha un grande talento per gli indizi. "Per Colter mi sono ispirato a personaggi come James Bond o Clint Eastwood nei film western di Sergio Leone. Figure solitarie che mi hanno intrigato" spiega lo scrittore che ha raggiunto la fama mondiale con 'Il collezionista di ossa' diventato un film di Phillip Noyce con Denzel Washington.
    Colter si muove però nell'America di oggi sulle tracce della sparizione di una studentessa universitaria in California e viene risucchiato nel cuore nero della Silicon valley e nel mondo dei videogiochi. "La Silicon Valley è sinonimo dello sviluppo tecnologico per tutto l'universo ma il tema che mi stava a cuore in questo caso è la disparità che si è creata tra i super ricchi e i super poveri. Ci sono persone che vivono appena al di sopra della soglia della povertà e altre che hanno avuto un successo strepitoso. Non sto invocando la rivoluzione, ma quando il divario tra le classi sociali è così ampio non è mai un bene" afferma Deaver che si è molto documentato per questo nuovo thriller anche sul mondo dei videogiochi."Ho pensato per molto tempo che i videogiochi inducessero alla violenza, in realtà non è affatto vero. Il grande problema è che possono creare una forte dipendenza sottraendo tempo prezioso alla propria vita. Ho scoperto anche che molti videogiochi hanno un effetto positivo su soggetti autistici, con la sindrome di Asperger, dislessici o con difficoltà di apprendimento" dice.
    L'enorme problema del nostro tempo per il re del thriller sono le fake news. "Molti si spacciano per giornalisti e inventano fatti che diffondono sui social media come se fossero reali. Il nostro presidente Trump, di cui non sono un grande fan, non ha molto a cuore la verità delle cose e le fake news lanciate sui social media vanno a detrimento della società attuale" sottolinea Deaver che è un amante della tecnologia. "Ho sempre l'ultimo computer appena uscito, la stampante più veloce, la connessione massima. Questo mi permette di scrivere meglio e di creare un prodotto diverso" racconta lo scrittore e svela la sua "formula". "Quando scrivo un romanzo ho sempre una formula precisa in testa. Ho sviluppato un approccio alla scrittura che funziona per me e per i miei lettori. Nel caso de 'Il gioco del mai' lo ho pianificato per 8 mesi e alle fine avevo a dispoisizione oltre 100 pagine della struttura portante del romanzo. Poi mi sono dedicato al lavoro di ricerca e ho creato Colter Shaw. Dopo tutto questo la vera fase di scrittura è stata una cosa semplice, ho impiegato due mesi. Costruisco i miei libri allo stesso modo in cui si compone la musica classica che si tratti di una sinfonia o di un'opera. Le sinfonie sono concepite come delle onde emotive: c'è un momento di eccitazione poi la musica rallenta, poi cresce e alla fine si va verso una riconciliazione emotiva. Le mie opere funzionano allo stesso modo forse perchè ho preso ispirazione dal musicista che più di ogni altro io amo che è Beethoven" spiega. E per Deaver il "libro resta la forma creativa più coinvolgente che si possa avere. In Usa siamo in una fase in cui i lettori spesso vengono distratti dalle serie tv" e con questo libro che è più corto degli altri suoi romanzi, anche se mantiene una buona corposità di 480 pagine, in cui i capitoli e le frasi sono più brevi e il linguaggio è molto semplice, ha cercato di "riportare all'ovile le pecorelle smarrite".
   

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