AKILAH AZRA KOHEN, PHI (MONDADORI, PP 518, EURO 19,00). Un romanzo che spinge a scoprire il proprio talento. Una storia che si segue come un percorso verso una nuova consapevolezza di se stessi. Quello che di solito promettono manuali e guide spirituali questa volta accade, in modo inaspettato, con un'opera narrativa. E' un libro diverso 'Phi' con cui si fa conoscere in Italia la scrittrice turca Akilah Azra Kohen, diventata una vera e propria star con oltre 2 milioni di lettori in Turchia dove la gente scrive sui muri delle città frasi tratte dalla sua opera che ha ispirato anche una serie tv di successo.
"Ogni persona sa fare particolarmente bene qualcosa, ma spesso non sa cosa sia. Il nostro compito nella vita è riconoscerla e vivere l'esperienza attraverso la quale diventiamo veri esseri umani", spiega all'ANSA la scrittrice, psicologa cognitivo comportamentale, originaria di Smirne, che da pochi mesi vive a Londra dove studia il figlio, e in questi giorni è in Italia.
Primo titolo di una trilogia di cui fanno parte 'Chi e 'Pi', pubblicato da Mondadori nella traduzione di Nicola Verderame, 'Phi' vede lo psicologo Can Manay, con molte ombre nel passato e la popolarità di un guru, restare folgorato da Duru, una ballerina che si esercita nel giardino della sua casa, vicina alla proprietà che lui sta per acquistare. L'armonia e la bellezza di questa giovane donna, la sua perfezione estetica, che richiama quel Phi, cioè quella proporzione numerica e geometrica che si ritiene rappresenti tutto ciò che è esteticamente bello, attrae senza possibilità di scampo lo psicologo. E da quel momento la vita di Can, di Duru, del suo fidanzato Deniz e della giornalista Ozge, che scopre alcuni segreti dello psicologo, non sarà più la stessa. E in parte anche per i personaggi che ruotano intorno a loro molte cose cambieranno.
"Mi sono dedicata molto allo studio del cervello per capire come funziona e comprendere quali siano i meccanismi di apprendimento. Ho raggruppato un certo numero di informazioni e conoscenze che mi sono state utili e voglio diffonderle" racconta Azra Kohen, 40 anni. "Nella vita si può creare il paradiso o l'inferno. Il mio compito è di darmi da fare affinchè si concretizzi il paradiso che sono convinta non sia un luogo dove si va ma che bisogna creare e se lo si crea si ha diritto ad entrarci" dice l'autrice.
Nel romanzo l'armonia e la bellezza vanno di pari passo con il sesso, l'erotismo e anche le scene di violenza e sangue. "Il racconto è proprio quello della vita e delle esperienze che si fanno. Ho dedicato Phi alla passione. Quando sei un opinion leader come Can puoi manipolare molte cose, anche la vita sessuale che è quella che ci permette di conoscere le persone meglio di qualunque altra cosa" racconta l'autrice. E rivela di "aver creato un algoritmo neurologico per cui i lettori hanno la sensazione di vedere una storia più che di leggerla. E' una tecnica di scrittura che ora in Turchia definiscono di Azra Kohen ma che all'inizio ha irritato molte persone che poi si sono ricredute. In questo primo libro si percepisce appena, ma nei successivi 'Chi' e 'Pi' aumenta questa sensazione". 'Chi' è dedicato all'energia vitale e 'Pi' parla del ciclo della vita con cui ci dobbiamo confrontare. "Non ci possiamo nascondere, ma soprattutto dobbiamo sapere che la vita non si può ingannare" spiega la scrittrice. E del mondo in cui viviamo oggi dice: "Il rischio che corriamo è che le classi sociali che vivono in prosperità e ignorano quelli che stanno male un giorno se li troveranno davanti armate di fucili. Interi imperi sono crollati a causa di persone che non ne potevano più" sottolinea l'autrice che non si aspettava questo successo in Turchia. "L'importante è la via. Ho un progetto di 9 libri" racconta mentre in Turchia è uscito da 10 giorni il quinto romanzo il cui titolo in italiano sarebbe, più o meno, 'Vedimi', ambientato negli anni '30. "Il precedente 'Aeden' ci portava in un altro pianeta come farà il sesto, che è il suo seguito, 'Nakar' che parla - spiega - del pianeta in cui vivono le persone che credono nel potere. Il nono e ultimo si chiamerà 'Bambino'".
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