(dell'inviata Mauretta Capuano)
BOLOGNA, 28 MAR - I dettagli, che fanno la differenza. E le
emozioni che fanno entrare in una storia. A Helen Oxenbury,
l'illustratrice inglese di 'A caccia dell'Orso', che con i suoi
titoli ha venduto 40 milioni di copie in tutto il mondo e in
Italia vende circa 20 mila copie all'anno, piacciono i libri che
"sanno emozionare" ed è capace nei suoi disegni di lavorare
moltissimo anche sul movimento di un sopraciglio". Lo racconta
all'ANSA al suo arrivo alla Fiera del Libro per Ragazzi di
Bologna dove è attesa con 'La fattoria degli animali liberi'
(Mondadori) dell'irlandese Martin Waddell, nella traduzione di
Chiara Carminati, con le sue illustrazioni che hanno un fascino
old fashion, proprio come lei.
"Ora è tutto basato sul computer, c'e' molta grafica. In
questa forma d'arte contemporanea non mi riconosco, a me
piacciono i libri che mi toccano, che mi emozionano. Nelle mie
illustrazioni seguo il mio metodo, il mio stile, non uso la
grafica del computer. Il passaggio dall'idea alla carta, al
disegno, richiede molto tempo e mi sembra sempre di non ottenere
quello che avevo in testa. Mi piace mostrare le reazioni delle
persone nel rapporto con gli altri e con l'ambiente che le
circonda" spiega la Oxenbury che indossa una camicia bianca con
un delicato pizzo vintage sul colletto.
Storia per bambini sulla solidarietà e soprattutto sulla
giustizia che vede una papera sfortunata alle dipendenze di un
contadino pigro che passa le giornate a letto e la sfinisce di
lavoro, 'La fattoria degli animali liberi' ricorda molto 'La
fattoria degli animali' di George Orwell.
"Mi sarebbe piaciuto moltissimo illustrare ''La fattoria
degli animali' di Orwell, ho cercato di farlo ma la Orwell
Estate, l'associazione che si occupa dei diritti delle sue
opere, ha posto un sacco di problemi e alla fine ha rifiutato il
progetto. L'idea che mi sono fatta è che sia accaduto perchè
secondo loro dare il libro a una illustratrice per bambini
l'avrebbe sminuito. Comunque è solo una mia ipotesi" racconta
l'illustratrice. Così, quando Martin Waddell, l'autore de 'I tre
piccoli gufi' ha scritto un testo che si ispira a 'La fattoria
degli animali', è stato bellissimo illustrarlo" spiega la
Oxenbury, 79 anni.
"L'argomento principale è la giustizia che ai bambini
interessa moltissimo. Dicono sempre "'Non è giusto!', 'Non è
giusto!'", ma c'e' anche un finale che allude al potere. Tutti
gli animali della fattoria si ribellano al contadino sfruttatore
e liberano dall'oppressione e dalla fatica la papera che alla
fine della storia, però, allunga l'ala come se stesse dando un
ordine alle galline. Forse sta seguendo le orme del contadino?
"La parte più bella della storia è la cooperazione e la parte
più brutta è l'ingiustizia. C'è un indizio finale in cui
troviamo la papera fare lo stesso gesto del fattore. L'idea è
che il potere corrompe. E' la natura umana, spesso succede nella
vita" dice la Oxenbury che ama molto gli animali che qui, come
in Orwell, "diventano una metafora della corruzione umana".
Ora la Oxenbury sta lavorando alle illustrazioni di un nuovo
libro che la entusiasma e sul quale prima di rivelare il titolo
fornisce alcuni indizi. "E' una fiaba molto famosa: Cappuccetto
rosso di Perrault che è stata molto abbellita, edulcorata nel
tempo per renderla più accessibile, proposta nella sua versione
originale, brutale, da Beatrix Potter. Per me è molto
affascinante illustrare una storia così cupa e nera" racconta la
Oxenbury che vive a Londra, ma è cresciuta sulla costa
orientale, a Suffolk, vicino al mare e alla campagna e ha
scritto anche delle storie da lei illustrate, ma "il pericolo è
di ripeterti. Dagli altri autori arriva una sfida nuova".
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