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Katie Kitamura indaga la 'Separazione'

Katie Kitamura indaga la 'Separazione'

La scrittrice americana di origine giapponesi in Italia

ROMA, 11 luglio 2017, 10:34

Mauretta Capuano

ANSACheck

La copertina di Una separazione di Katie Kitamura - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina di Una separazione di Katie Kitamura - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina di Una separazione di Katie Kitamura - RIPRODUZIONE RISERVATA

KATIE KITAMURA, UNA SEPARAZIONE (BOLLATI BORINGHIERI, PP 189, EURO 16,50). Le persone con le quali hai la maggiore intimità possono essere dei perfetti estranei. In fondo ci mette davanti a questo la scrittrice americana di origini giapponesi Katie Kitamura, nel suo romanzo di infedeltà e segreti 'Una separazione' pubblicato da Bollati Boringhieri, con cui è venuta in Italia per il Festival Internazionale Letterature alla Basilica di Massenzio.
    "Negli Stati Uniti viviamo questa sorta di fantasia della totale intimità e perfetta conoscenza fra le coppie, come se non ci fossero segreti l'uno per l'altro" dice la Kitamura che vive a New York ed è autrice di due romanzi. "Le storie e i libri che mi interessano hanno al centro personaggi che si comportano come se non si capissero" confessa.
    In 'Una separazione' troviamo una giovane donna, la voce narrante del romanzo, mettere fine al suo matrimonio, in accordo con il marito Christopher, mantenendo questa rottura segreta in un primo tempo. Peccato che il marito scompaia in una regione della Grecia dove sta facendo ricerche antropologiche per un libro e alla fine, dopo una battaglia con se stessa, la donna andrà a cercarlo scoprendo cose di lui che mai avrebbe immaginato. L'indagine diventa la ricerca dell'autore di un delitto inspiegabile. A colpire nel romanzo della Kitamura è però soprattutto lo stile, la freddezza e il distacco con cui tutto questo viene raccontato.
    "E' dovuto al fatto che la protagonista non ha trovato accesso al proprio dolore. E' una persona che non è riuscita a fare un'esperienza piena e completa della sofferenza. Il modo di scrivere rispecchia tutto questo. Quando è uscito in Usa nelle recensioni si è voluto porre l'accento su questa freddezza del mio personaggio attribuendola a quella riservatezza tipica dei giapponesi. E in effetti questa ritrosia ad abbandonarsi alle proprie emozioni è molto giapponese" afferma la Kitamura che è nata in California e vive a New York dove collabora con 'The New York Times', 'The Guardian', 'Granta'. "Sono più una narratrice che un critico letterario ma fare recensioni è un modo per leggere con maggiore attenzione ed è un modo per allargare la gamma degli influssi che si ricevono" racconta.
    In fondo 'Una separazione', pubblicato nella traduzione di Costanza Prinetti, è "un romanzo sul lutto" ed è "una storia d'amore. Il legame che si è creato fra i due non può essere distrutto neppure dalla morte". "La privacy - sottolinea - è una cosa importante per tutti. Ci deve essere un angolo nostro, privato, di cui non apriamo le porte. E lo scrittore è questo, ha una parte di lui molto riservata. Si può diventare invisibili attraverso la scrittura" sottolinea. La storia che ha scritto è, se si va più a fondo, quella di qualcuno che è riluttante a raccontarla, che è a disagio. "E' una problematica molto personale, legata alla mia identità" dice la Kitamura che è una grande estimatrice di Peter Handke a cui ha reso omaggio nel suo inedito per Letterature. "E' uno scrittore che scrive del presente. Del mondo mentre il mondo vive. Io non ho questa capacità, non è per me naturale.
    Raccontare il tempo presente mentre ci sei dentro è una sfida complicata. Nei diari parigini si capisce che per lui scrivere è un modo di essere nel mondo" spiega la Kitamura.
   

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