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Vanessa Gravina, "Adelaide ed io ci somigliamo"

Vanessa Gravina, "Adelaide ed io ci somigliamo"

Dal Paradiso delle Signore al teatro, con Testimone d'accusa

ROMA, 04 agosto 2022, 19:11

di Patrizia Vacalebri

ANSACheck

Vanessa Gravina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vanessa Gravina - RIPRODUZIONE RISERVATA
Vanessa Gravina - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Siamo entrambe milanesi. Non abbiamo avuto figli e quindi viviamo una grande solitudine interiore. Questi sono i tratti in comune tra me e Adelaide di Sant'Erasmo, il personaggio che interpreto nel Paradiso delle Signore. Una figura femminile pazzesca, un personaggio di altri tempi, di una saggezza surreale, di una forza interiore direi liberatoria, capace di dire in faccia qualsiasi cosa pensa". A tratteggiare al telefono con l'ANSA il ritratto di Adelaide, personaggio chiave della serie nota televisiva di Rai1, è l'attrice che le ha dato un volto e un carattere, Vanessa Gravina.

"E' un'estate calda - sottolinea l'attrice - si lavora molto, ma prenderò dieci giorni di pausa attorno a Ferragosto. Intanto il 4 agosto sarò a Civitella del Tronto in Abruzzo, a ritirare un premio che mi hanno assegnato come miglior attrice dell'anno, all'Irternational Imago Festival che sostiene il cinema indipendente. Credo di averlo guadagnato perché vengo da un anno molto fertile dal punto di vista professionale, pagato veramente con sangue e sudore. Ho portato avanti due spettacoli teatrali: Il tartufo di Molière interrotto durante il primo lockdown e ripreso a fine 2021 e lo Zio Vania di Anton Cechov, che abbiamo portato in scena in piena guerra Russia-Ucraina, in un momento in cui si dava l'ostracismo agli artisti e agli sportivi russi, come se fosse colpa di un popolo avere un despota impazzito. Davvero assurdo, non devono pagare i russi".

"Naturalmente il premio credo di averlo meritato anche per il Paradiso delle Signore - precisa Vanessa Gravina - una serie che racconta l'Italia del dopoguerra, dal 1958 a metà degli anni Sessanta, quando passammo da paese rurale a diventare una potenza industriale, creata da una generazione di uomini e donne capaci, a cui dobbiamo tutto, anche non essere ancora crollati. Io racconto questa Italia con il mio personaggio e anche il riscatto di una femminilità che si emancipa proprio in quegli anni".

"Andremo avanti con il Paradiso delle Signore fino a novembre - rivela l'attrice - poi porterò in scena a teatro uno dei più bei film che siano mai stati fatti al cinema, Testimone d'accusa, di Alfred Hitchcock, con Marlene Dietrich e Tyrone Power. Cone me ci saranno Giorgio Ferrara e Giulio Corso. Regia di Geppy Gleijeses, che è il direttore del Teatro Quirino a Roma, da cui partirà lo spettacolo credo a gennaio. A maggio riprenderò Il tartufo di Moliere con Giuseppe Cederna".

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