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Margareth Madè, Jole Giugni Lattari e Le donne di Calabria

Margareth Madè, Jole Giugni Lattari e Le donne di Calabria

Su Rai Storia dal 21 giugno. "Per i 40 anni lancio il mio olio"

ROMA, 17 giugno 2022, 19:55

(di Nicoletta Tamberlich)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Ricorda le dive di un tempo, un misto di pudore, eleganza e mistero. Margareth Madè, 40 anni il 22 giugno, siciliana, occhi verdi, ha iniziato la carriera diretta da Giuseppe Tornatore in Baarìa e, a 14 anni da quell'esperienza, dopo essere stata Alida Valli per Rai Storia, sbarca in Calabria per raccontare in "Jole Giugni Lattari, una figura femminile che forse al pubblico più giovane non dice molto". "E' stata - ricorda all'ANSA - la prima donna calabrese a entrare in Parlamento (nata a Tripoli, nel 1923 morta a Roma nel 2007), coltissima, madre, moglie e impegnata politicamente e per la società civile, allieva di Benedetto Croce, al quale si è sempre ispirata. Sono andata a Catanzaro, ho intervistato una su ex alunna, a Crotone, sono stata in altre località di una regione bellissima e per la prima volta ho visitato il nostro Parlamento dove non avevo mai messo piede".
    Il personaggio fa parte del nuovo ciclo Donne di Calabria, su Rai Storia (canale 54) dal 21 giugno in seconda serata - docufiction in sei episodi dedicata a protagoniste, raccontate da altrettante attrici (oltre a Madè, Eleonora Giovanardi, Rocìo Muñoz Morales, Camilla Tagliaferri, Tea Falco e Marianna Fontana) che hanno lasciato un segno profondo nella storia culturale e sociale italiana. Storie di donne esemplari, spesso sconosciute al grande pubblico, accomunate da un forte segno di modernità. Una co-produzione Calabria Film Commission e Anele, in collaborazione con Rai Cultura, prodotta da Gloria Giorgianni con Emma Di Loreto, da un'idea produttiva di Giovanni Minoli.
    Le altre donne di cui verranno approfonditi i ritratti sono Adele Cambria (Reggio Calabria, 1931 - Roma, 2015), la sindaca Rita Pisano (Pedace, 1926 - 1984), la contadina vittima della lotta al latifondo Giuditta Levato (Albi, 1915 - Calabricata, 1946), la prima sindaca donna in Italia Caterina Tufarelli Palumbo (Nocara, 1922 - Roma, 1979) e la giornalista e scrittrice Clelia Romano Pellicano (Castelnuovo della Daunia, 1873 - Castellamare di Stabia, 1923)
    La narrazione si avvale anche di immagini e filmati di repertorio e di interviste a testimoni illustri del mondo della cultura, della politica e della società civile. A fare da sfondo al racconto, i luoghi della Calabria in cui le protagoniste hanno vissuto (incontri con familiari, amici, concittadini).
    Jole Giugni Lattari, aggiunge Madè, "è stata una donna con una personalità forte, carica di valori e ideali" nonché la prima donna d'Italia ad essere eletta nelle liste del Movimento Sociale Italiano, "rispettata molto anche dai suoi avversari".
    Si laureò in Filosofia a Napoli, "avendo come relatore il filosofo Benedetto Croce. Terminati gli studi, iniziò l'attività di insegnante presso il Liceo Classico Pitagora di Crotone che ho visitato, trasmettendo la sua passione per le lettere a diverse generazioni. Sposata con un avvocato si è trasferita a Crotone, ha avuto tre figlie. Ma insieme al ruolo di moglie, madre e docente seppe coniugare perfettamente quello di donna impegnata nella politica e nel sociale, in un'epoca in cui le donne, a fatica, riuscivano a ritagliarsi un ruolo nella società. Da Crotone arrivò a Roma ma anche per merito della sua eloquenza ricca di contenuti. I suoi comizi erano un evento, "Crotone mia" era il suo saluto di prassi. Seguì da vicino la problematica per decine di argomenti che riguardavano la scuola, l'università, la cultura".
    Progetti futuri per Madè? "In questi ultimi anni ho rallentato, avendo due figlie piccole: la più grande l'ho allattata per due anni, la piccola la sto svezzando, mio marito (Giuseppe Zeno) era sempre in giro tra un set e l'altro, ho preferito stare io con le bambine che lasciarle a babysitter per lavorare fuori, abbiamo entrambi genitori lontani. Ho girato un episodio di Blanca e uno di Irma Tataranni. Ora le piccole vanno all'asilo e ho in ballo nuovi progetti dall'autunno. Ma il giorno del mio compleanno lancio il marchio del mio olio extravergine "Gioi di Sicilia": con mio marito abbiamo acquistato un uliveto nella Val di Noto. Un inno all'amore per la mia terra".

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